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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

venerdì 20 marzo 2020

Segnalazione: La Giada di Chang’an di Chiara Saccuta

Segnalazione:

La Giada di Chang’an

di
Chiara Saccuta



Buongiorno lettori,
eccovi un nuovo romanzo edito Io me lo leggo: "La Giada di Chang’an" di Chiara Saccuta.





Genere: 
romanzo storico
Editore: Io me lo leggo (PubMe)
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2019
Numero pagine: 306
Prezzo cartaceo: 16,50€ 
Prezzo ebook: 2,99€
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Sinossi:
Nella fiorente Cina della dinastia Tang, durante la festa delle lanterne, due giovani lasciano che i loro destini si intreccino in maniera indissolubile.
Lui è un principe in ostaggio, lei la figlia di un ricco uomo della capitale. Il loro futuro è già stato scritto, ciononostante combattono per cambiarlo.
All'interno del palazzo, invece, una principessa altezzosa, alla ricerca di una libertà fuggevole, si aggrappa alla mano del suo nemico, ignara dei pericoli che le porterà quella vicinanza. 
Tra palazzi e deserti, una giada nera brilla anche alla luce del sole, come a voler far da guida ai cuori più distanti.


Eccovi l'incipit del romanzo:
La festa delle lanterne stava giungendo al suo termine, ma Daiyu avrebbe voluto fermare il tempo per potersi godere ancora un po' quella libertà illecita che era riuscita a trascinarla lontano dalla casa di suo padre, e aveva condotto i suoi piedi al giardino delle Nubi Brumose. 
Quando la ragazza aveva varcato la soglia di quel luogo, una calma celeste le si era adagiata sulle spalle e l'aveva sospinta tra le colline verdeggianti e gli specchi d'acqua limpidi, popolati da uccelli canterini e carpe dorate. Quegli esseri, parevano brillare più dell'eterna Chang'an. 
La capitale dell'impero, quella notte, si era tinta delle sfumature del fuoco. A Daiyu sarebbe bastato sollevare lo sguardo per osservare le mille lanterne che si andavano disperdendo nel cielo oscuro, simboli di gioia per gli altri e di tristezza per lei. 



Infine una breve relazione del contesto storico:
La Giada di Chang’an è ambientata in Cina, durante gli anni della dinastia Tang, (618 al 907 d.C), un periodo assai florido per il paese. La capitale è Chang’an, la città della pace eterna, una delle più grandi dell’epoca. Era costellata da palazzi, possedeva grandi mercati e templi di ogni tipo. Nella città, infatti, vigeva l’assoluta tolleranza religiosa, essendo un luogo multietnico. Anche le arti erano praticate, tra cui scultura e pittura. Gli uomini erano soliti a studiare i precetti confuciani, mentre le donne preferivano curare il loro aspetto indossando delicati nfù dalle pregiate sete. 
Tuttavia, è anche un periodo di conflitti. Nella penisola coreana i tre regni di Goguryeo, Baekje e Silla si scontrano tra loro per ottenere la supremazia e unificare il paese. Silla, temendo di essere sottomessa da Goguryeo, cerca di instaurare un’alleanza con il grande Tang e grazie a essa riesce a sottomettere il regno avversario, creando il Silla unificato.
Nel deserto, invece, si cominciano a tracciare le rotte commerciali della Via della Seta. I cinesi e i mercanti provenienti dal medio oriente entrano in contatto e questi ultimi riescono persino ad arrivare a Chang’an, dove commerciano i loro prodotti. I mongoli e i barbari, però, razziano tra le dune, rendendo un luogo già di per sé inospitale ancora più pericoloso.


Cosa ne dite?
Sembra molto interessante.

Buona lettura!

2 commenti:

  1. Mi affascinano i romanzi ambientati in oriente... bello! Me lo segno. Ciao Ilaria :)

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