Segnalazione:
Le leggende del Napoli
Una città, un popolo, una squadra
di
Angelo Rossi
Buongiorno lettori,
vi segnalo il libro "Le leggende del Napoli - Una città, un popolo, una squadra" di Angelo Rossi, edito Diarkos.
«Se non giochi nel Napoli e non conosci la pazzia della sua gente per la squadra, non puoi sapere cos’è il calcio».
Diego Armando Maradona
Nel libro "Le leggende del Napoli" di Angelo Rossi, dal primo dicembre in libreria, un intero capitolo è dedicato al grande campione che da sempre ha incarnato e rappresentato lo spirito della squadra.
Biografia:
Angelo Rossi è un giornalista, professionista dal 1988. Scrive prevalentemente di
sport con tappe presso «Napoli notte», «il Giornale di Napoli», «Roma»,
«Repubblica», «Il Domani», «Tuttosport», «Il Mattino», «il Giornale». Collabora con
emittenti televisive, autore di programmi sportivi e di alcuni cortometraggi: Napoli
campione, La favola più bella, Napoli il giorno dopo. Ha avuto il privilegio (e la
fortuna) di vivere e raccontare gli anni dei trionfi azzurri: il massimo per un
appassionato di calcio.
Genere: saggio sport
Editore: DiarkosData di pubblicazione: 1° dicembre 2020
Numero pagine: 256
Prezzo cartaceo: 17,00€
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Sinossi:
Napoli è il Napoli, passando attraverso i napoletani: nessun club ha un intreccio così
solido, viscerale ed eterno come quello nato sotto il Vesuvio quasi un secolo fa. Il
fenomeno ha una sua logica: a differenza di Milano, Torino, Roma, Genova (e
finanche Verona), Napoli è l’unica grande città ad avere una sola squadra. Due
scudetti, cinque Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa Uefa, milioni e
milioni di tifosi sparsi per il mondo: questa è la società calcistica meridionale più
titolata a livello nazionale e internazionale e anche la più presente nei campionati di
serie A. Da Sallustro a Mertens incrociando Vinicio, Sivori, Juliano, Pesaola, Ferrara,
Careca, Maradona, Hamsik, Cavani, ecco la storia azzurra raccontata con aneddoti e
gesta dei suoi personaggi più rappresentativi. Passione, sogni, speranze, miracoli e
delusioni: il Napoli è Napoli, e viceversa. Una città, un popolo, una squadra.
Estratto dal capitolo
DIEGO ARMANDO MARADONA
«Non voglio essere un uomo comune»
«Quiero irme». Due parole bastarono a scatenare inferno e paradiso. «Voglio andarmene», e Antonio Juliano ebbe la grande intuizione di prendere Diego Maradona. Testardo Totonno, abile Ferlaino nel mettere insieme le forze politiche ed economiche della città, decisiva la volontà del fenomeno a voler rompere a tutti i costi con Barcellona, che non gli perdonava più capricci e vita privata. In settantamila accorsero al San Paolo per la sua presentazione il 5 luglio 1984, quel giorno rinacque la storia azzurra, eppure Maradona non conosceva niente della squadra. Confidò Jorge Cyterzpiler, il suo primo manager: Eravamo rimasti al verde, decisi e obbligati a lasciare la Spagna: l’offerta economica del Napoli fu la prima, era ottima e non si poteva rifiutare».
…
Una vita sempre sulle montagne russe, una vita divorata a 10 mila all’ora.
«Ma come cavolo fai?» gli chiesi una volta a Oriente, si era rifugiato in questo sperduto lembo orientale della Pampa argentina per ritrovarsi e stare lontano dai riflettori, ospite di una piccola casa senza televisione e senza telefono. Lo avevo scovato lì per un’intervista, non parlava con i giornali da una vita. Sorrise un po’ amaramente: «Non credo che sarò mai un uomo comune».
Interessante, cosa ne dite?
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