Segnalazione:
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L’eroe di Eleanor
di
Jill Barnett
di
Jill Barnett
Buongiorno lettori,
oggi segnalo il racconto "L’eroe di Eleanor" di Jill Barnett, tradotto da Isabella Nanni ed edito Babelcube.
Jill Barnett la conosciamo già per i romanzi Un’adorabile sognatrice, Una ragazza incantevole, Un Cavaliere Tutto Suo (titolo originale: "A Knight In Tarnished Armor") e Grace l’Indomita (titolo originale: Saving Grace), tutti tradotti da Isabella Nanni ed editi da Babelcube.
In più la novella natalizia "Daniel e l’Angelo" tradotto da Marianna N., primo racconto di questa serie.
Biografia:
Definita “la maestra dei romanzi dell’amore e della risata”,
Jill Barnett è un’autrice di fama internazionale con oltre 8 milioni di copie cartacee
vendute ed è stata spesso al vertice delle classifiche dei best seller del New
York Times, USA Today, The Washington Post, e Publishers Weekly. Con l’avvento
dell’era digitale Jill Barnett è stata numero 1 con i suoi 18 libri nella
classifica dei titoli a pagamento più venduti su Amazon e ha venduto oltre un
milione di copie digitali. In Italia alcuni suoi libri sono stati pubblicati da
Mondadori.
Data di pubblicazione: novembre 2019
Numero pagine: 75Prezzo ebook: 2,99€
Prezzo cartaceo:
non è al momento prevista un’edizione
cartacea
Link per l'acquisto su Amazon: Sinossi:
Un classico racconto
natalizio ambientato a New York a fine 1800. Alla morte di suo nonno, la 40enne
Eleanor Austen è costretta a trasferirsi in un appartamento all’ultimo piano
dell’edificio che avevano affittato a una palestra rumorosa di proprietà di un
rinomato pugile irlandese, il 32enne Conn Donnoughue. Durante un mese di
dicembre innevato e magico, due cuori solitari potrebbero scoprire di avere in
comune molto più di quanto pensavano…
Dall’autrice Jill Barnett,
più volte in vetta alle classifiche del New York Times e già pubblicata in
precedenza da Mondadori, ecco un racconto incantevole ancora inedito in Italia.
Vi lascio anche un estratto:
Elearnor
rimase in piedi con la schiena appoggiata contro il freddo edificio di mattoni
umidi. Respirava a fatica, aveva un attacco di panico. Che vecchia sciocca che
era. Non era una ragazzina frivola, di quelle che si agitavano alla sola vista
di un uomo. Era una donna. E non era nemmeno giovane.
Aveva
quarant’anni.
Irritata
con se stessa per aver reagito in quel modo, buttò fuori l’aria di getto. Aveva
la gola secca al punto di farle male, e le era rimasto in bocca quel sapore
sgradevole del fumo di sigaro.
Fuori
l’aria era fredda ormai, molto più fredda di quanto lo fosse prima di entrare.
Eppure era lì che sudava come se fosse luglio. Si sventolò un po’ il viso e le
piume di fagiano sul suo cappellino della festa ondeggiarono mentre il suo
stupido vecchio cuore palpitava.
Aveva
incontrato Conn Donoughue una mezza dozzina di volte da quando aveva acquisito
la proprietà dell’edificio, e ogni volta reagiva ancora nello stesso modo
assurdo. Era come se lui fosse un enorme cono di gelato alla menta piperita.
Il
gelato alla menta piperita era una delle cose che lei amava di più.
Ed
Eleanor amava Conn Donoughue. Per quanto fosse orribile ammetterlo, le era
bastato dargli un’occhiata e improvvisamente non era stata più la vecchia
Eleanor. Si era ritrovata con il cuore infranto.
Da
quel momento in poi, aveva saputo che nulla sarebbe mai più stato lo stesso. Si
era innamorata di lui così profondamente e così alla svelta che era stato come
essere schiaffeggiata in pieno volto.
Conn
era un pugile troppo giovane e troppo bello, soprattutto per una quarantenne
che da molto tempo aveva accettato il fatto che l’amore, la passione e il
desiderio non avrebbero fatto parte della propria vita.
….
Anni
prima aveva accettato che era finito il tempo dei sogni incandescenti di
passione e amore, sogni sfrenati che fanno le ragazze poco prima di diventare
donne. Quei sogni erano gli stessi in cui si risvegliava bagnata fradicia di
sudore perché il suo corpo non sapeva che ciò che stava vivendo era solo un
sogno.
Ma poi
era arrivato Conn e nei momenti più strani della giornata si sentiva stordita e
frastornata. Guardava nel vuoto alla ricerca di una ragione per cui le stesse
accadendo una cosa simile. L’unica spiegazione che riusciva a darsi era Conn
Donoughue stesso.
Molte carino, cosa ne dite?
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