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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

venerdì 13 marzo 2020

Segnalazione: L’amore al tempo della musica di Giulia Esse

Segnalazione:

L’amore al tempo della musica 

di
Giulia Esse



Buongiorno lettori,
eccovi un nuovo romanzo edito Io me lo leggo: "L’amore al tempo della musica" di Giulia Esse.





Genere: 
romanzo storico
Editore: Io me lo leggo (PubMe)
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2019
Numero pagine: 299
Prezzo cartaceo: 16,50€ 
Prezzo ebook: 2,99€
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Sinossi:
Venezia 1797. Napoleone Bonaparte è ormai alle porte della Serenissima: dopo tanti colpi e sventure, presto la Repubblica cadrà. Insieme all'orgoglio della città deve piegarsi anche quello di Anna, giovane sposa costretta dai debiti del marito a trasferirsi nella casa dello zio di lui, Fosco Alvise Candiani, il più acclamato compositore di Venezia. Abbandonata in una casa ostile, strappata ai suoi affetti e a tutto ciò che conosceva, Anna si aggrappa all'unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l'identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l'uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento. Echi di concerti, clangore di spade e pettegolezzi sussurrati corrono tra le rughe e le calli, ma tra i mille specchi di Venezia si cela la domanda più importante di tutte: è più giusto vivere secondo coscienza, o secondo reputazione?


Eccovi l'incipit del romanzo:
La musica, per Anna, era ovunque: camminava sotto le scarpe consumate, sulle assi malridotte del pavimento, fra le pareti sottili della mansarda, insieme al passaggio frenetico delle carrozze fuori dalla finestra. Non era fatta solo di strumenti, spartiti e cori. Le note vorticavano confuse nella testa in un continuo di alti e di bassi, di toni e di semitoni. Erano lì, scorrevano sotto la pelle, ma non poteva suonarle. Non poteva sedersi davanti a un fortepiano e muovere le dita sulla tastiera; non poteva impugnare un archetto e pizzicare le corde di un violino.
«Vostro marito non tornerà per cena, signora?»
La voce della cameriera rimbombò nella piccola mansarda, il solo affitto che due novelli sposi avevano la possibilità di sostenere con basse entrate.
Anna abbandonò Vienna, quella Vienna tessuta di oro e affronti, allontanandosi dalla finestra tonda. Soffiò sulle mani arrossate per il freddo di un inverno che attraversava le ossa e le raccolse sotto uno scialle di lana.
«Temo di no, Gerde. Ha ottenuto un nuovo incarico in una piccola orchestra.»
Superò la ragazza che si inchinò al suo breve passaggio. Si sedette sul bordo del letto e osservò il luminoso anello che brillava al dito. Ormai lo indossava da due mesi. Anna aveva desiderato quel matrimonio immensamente, nella speranza che le sue giornate si colorassero di timidi abbracci e le sue notti di sogni felici. Tuttavia, il solco profondo delle sopracciglia non lasciava dubbi sulla sua malinconia.



Infine una breve relazione del contesto storico:
Il quadro storico che fa da sfondo al romanzo è quello della caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1797, che pone fine alla lunga storia della cosiddetta Serenissima.
La Repubblica viene invasa dai francesi guidati dal Bonaparte, che occupano la terraferma e giungono fino al limite della laguna. Sotto la minaccia delle truppe straniere di entrare in città, il 12 maggio del 1797 viene dichiarata dal Maggior Consiglio la caduta della Repubblica. Il 15 maggio il Doge, Ludovico Marin, abdica lasciando il Palazzo Ducale e il giorno a seguire il governo passa ad una Municipalità provvisoria guidata dalla milizia francese. Napoleone, dunque, può entrare a Venezia, sostenuto dagli illuministi italiani che credono nel trionfo degli ideali di libertà. Il trattato di Campoformio nell’ottobre del 1797 porta ad una delusione generale degli stessi illuministi, traditi dalle spartizioni dei territori settentrionali fra Francia e Arciducato D’Austria a cui viene assegnata Venezia. 


Cosa ne pensate?
A me ispira molto.

Buona lettura!

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