Segnalazione:
Wayne Shorter
Il filosofo col sax
di
Michelle Mercer
Buongiorno lettori,
per Stampa Alternativa vi segnalo la biografia "Wayne Shorter. Il filosofo col sax" di Michelle Mercer.
Sono in molti a considerare Shorter il “numero uno” del jazz contemporaneo, e le ragioni non mancano: custode dell’eredità artistica di John Coltrane e Miles Davis, compositore fra i più stimati, sassofonista originale come pochi.
Data di pubblicazione: 2008
Numero pagine: 224
Prezzo cartaceo: 15,00€
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Sono in molti a considerare Shorter il “numero uno” del jazz contemporaneo, e le ragioni non mancano: custode dell’eredità artistica di John Coltrane e Miles Davis, compositore fra i più stimati, sassofonista originale come pochi. La sua carriera cinquantennale è un flusso ininterrotto di musica sempre personalissima e traboccante di idee. Ma egli è anche, al di là della musica, un guru: a sentirlo parlare si viene trascinati in un mondo parallelo, dove la verità appare sempre come metafora, e la realtà s’intreccia con i simboli di cui essa è portatrice. Shorter è il filosofo di una filosofia che crede ancora allo stupore infantile, all’enigma della vita che viviamo ogni giorno, alla musica come strumento per accedere a dimensioni sconosciute dell’esperienza e della conoscenza: un umanesimo nuovo, ma dal cuore antico. Il Buddismo, la fantascienza, il misticismo e l’arte sono per lui il tessuto connettivo di un modo di esistere: di una vita impegnata nel continuo riflettere sul mistero stesso del vivere.
Con una scelta consona alla sua natura anticonformista, Shorter ha voluto come biografo non un nome altisonante della critica o dell’accademia, ma una sensibilità femminile, morbida e acuta, estranea a ogni erudita militanza jazzistica e capace di cogliere le vibranti sfumature della sua filosofia personale, di rievocare con passione e coinvolgimento i momenti – magici e tragici – della sua esistenza umana e artistica. L’autrice ci restituisce ricordi e pensieri shorteriani su Miles Davis e Art Blakey, John Coltrane e Charlie Parker, Joe Zawinul e Jaco Pastorius, Chick Corea e Herbie Hancock, Joni Mitchell e Carlos Santana, il gotha del jazz moderno e contemporaneo nonché gli aristocratici del rock. E non tralascia il fumetto, la fantascienza, il cinema: tutte le persone, le idee, le forme artistiche e musicali intercettate da Wayne Shorter nella vita sono qui illuminate dalla visione eccentrica e curiosa di un artista ineffabile.
Prefazione di Wayne Shorter
Introduzione di Herbie Hancock
Con una scelta consona alla sua natura anticonformista, Shorter ha voluto come biografo non un nome altisonante della critica o dell’accademia, ma una sensibilità femminile, morbida e acuta, estranea a ogni erudita militanza jazzistica e capace di cogliere le vibranti sfumature della sua filosofia personale, di rievocare con passione e coinvolgimento i momenti – magici e tragici – della sua esistenza umana e artistica. L’autrice ci restituisce ricordi e pensieri shorteriani su Miles Davis e Art Blakey, John Coltrane e Charlie Parker, Joe Zawinul e Jaco Pastorius, Chick Corea e Herbie Hancock, Joni Mitchell e Carlos Santana, il gotha del jazz moderno e contemporaneo nonché gli aristocratici del rock. E non tralascia il fumetto, la fantascienza, il cinema: tutte le persone, le idee, le forme artistiche e musicali intercettate da Wayne Shorter nella vita sono qui illuminate dalla visione eccentrica e curiosa di un artista ineffabile.
Prefazione di Wayne Shorter
Introduzione di Herbie Hancock
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