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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

martedì 21 agosto 2018

Segnalazione: Lady per caso di Cheryl Bolen

Segnalazione:

Lady per caso

di

Cheryl Bolen



Buongiorno lettori,
oggi vi segnalo un nuovo romanzo: "Lady per caso" di Cheryl Bolen.




Biografia:
Da quando è stata nominata Notable New Author nel 1997, Cheryl Bolen ha pubblicato più di 35 libri con Kensington/Zebra, Harlequin, Love Inspired Historical, Montlake e come indie; è stata tra i primi 5 del New York Times e ha fatto parte della lista dei bestseller di USA Today. Il suo "One Golden Ring" del 2005 ha vinto il Best Historical e l'Holt Medallion, e il suo "My Lord Wicked" del 2011 è stato Best Historical nell'International Digital Awards, lo stesso anno in cui il suo romanzo breve di Natale è stato scelto come Best Novella. I suoi libri sono stati in finale per altri premi, tra cui il Daphne du Maurier, e sono stati tradotti in otto lingue. È stata anche bestseller come prima autrice di romance storico in Germania.

Ha una laurea in giornalismo e Inglese all'Università del Texas e un master dell'Università di Houston. I suoi passatempo preferiti sono leggere i diari di donne inglesi morte, viaggiare in Inghilterra e guardare i Texas Longhorns giocare a football e a pallacanestro. Lei e suo marito, professore da poco in pensione, hanno due figli; uno è avvocato, l'altro giornalista.



Genere: romanzRosa / Regency
Editore: Babelcube
Data di pubblicazione: 8 aprile 2018
Numero pagine: 234
Prezzo ebook: 2,87€ 
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Sinossi:

Cheryl Bolen l'ha fatta ancora: uno scintillante romance Regency... ve lo consiglio! -  Happily Ever After

Anna de Mouchet ha la stoffa delle eroine Regency, quella giusta! – In Print

***
Il marchese di Haverstock è furibondo quando viene a sapere che il denaro che gli serviva per acquistare delle cruciali informazioni di guerra per il Foreign Office è stato perso al gioco ed è nelle mani della figlia illegittima di un duca inglese e di una nobildonna francese. Quando la signora, bella da impazzire, lo informa che l’unico modo per riavere i fondi è sposarla, non ha altra possibilità che dirle di sì.

Evitata dalla buona società, Anna de Mouchet acconsente a una bizzarra proposta che le fa usare la sua bravura con le carte per forzare il marchese, che le è stato detto sia un traditore, a sposarla. Come sua moglie, sarà libera di spiarlo e di provare il proprio patriottismo nei confronti dell’Inghilterra. Ma una volta moglie del bel lord, diventa meno sicura su a chi dare la propria lealtà, soprattutto quando sente il tocco di seta di suo marito. 


Ed eccovi anche un estratto:
Anna de Mouchet studiò il mazzo coperto che aveva in mano. Era strano che nessuno avesse mai notato come gli occhi degli uccelli fossero diversi, sul retro delle carte; le figure li avevano più stretti, le carte normali avevano anche gli occhi normali. Gli uccelli sugli assi, poi, li avevano tondi. Certo, gli uomini che avevano giocato al tavolo di sua madre sarebbero stati più interessati alla bellezza del banco che alle incisioni sulle carte che le assicuravano le vincite. Anna capovolse un re e sorrise, sentendo la porta della camera aprirsi piano.
“Mademoiselle!” gridò la cameriera, chiuse con un leggero movimento del piede la porta dietro di sé e corse nella stanza tenendo in equilibrio il vassoio della colazione della giovane signora. “Vostra madre sarebbe furiosa se sapesse che ancora giocate con le sue carte. Non desidera altro che fare di voi una signora elegante, cherie.”
Nessuno era più vicino alla madre di Anna di Colette, che l’aveva accompagnata quando era scappata dal Terrore, più di quindici anni prima. Se si fosse scoperto che Annette de Mouchet era una nobildonna, Colette avrebbe perso la testa.
“Ma non voglio essere una signora” protestò la ragazza. “Non voglio andare a quella scuola di lusso. Non sono come mamma, so che non verrei trattata con più cortesia alla scuola per giovani signore di miss Sloan di quanta ne abbiamo ricevuta dai nostri ostili vicini di casa qui a Grosvenor Square.”
“Ma vostra mamma vuole che facciate amicizia con le figlie del ton. Dopotutto, non siete una di loro?”
Anna alzò il mento e parlò a labbra strette. “Non potrò mai essere una di loro, e lo so bene.”
Poco dopo colazione, Anna fu sorpresa di vedere di fronte alla loro casa un calesse con le insegne di una famiglia; non era di nessuno dei loro vicini di Grosvenor Square, e sua madre non aveva intrattenuto nobiluomini da quando si erano trasferite lì da Marylebone, un anno prima.
Anna andò fino al salottino da mattina per vedere chi stesse urlando, ma trovò le porte chiuse e sentì grida infuriate dall'interno.
“Non permetterò che la figlia illegittima di una puttana francese frequenti la stessa scuola delle mie” disse una voce maschile, furiosa, dall'interno.
“Mia figlia ha lo stesso diritto della vostra di restare lì” disse Annette con tono di sfida. “Anche di più, dato che suo padre era più rispettato di voi, milord.”
Fiera della risposta focosa della madre, Anna restò in ascolto dell'uomo, con la furia che le faceva battere forte il cuore in petto.
“Avete complottato per ricevere del denaro che sarebbe dovuto andare alla duchessa di Steffington, ma non potrete mai comprare un rango per la vostra bastarda.”
La voce di Annette tremò. “Non ho preso nemmeno un quarto di penny da Steffington finché era vivo, solo il suo amore, ed è per questo che provate tutto questo rancore per me. A causa mia, non è andato a letto con la sorella di vostra moglie. Ora il suo denaro è andato alla sua unica figlia.” La voce le si spezzò. “La nostra bambina diventerà una signora elegante, mi ci volesse fino all'ultimo scellino che possiedo.”
“Non andando alla scuola per giovani signore di miss Sloan” la rimbeccò lui arrabbiato. “Ho una lettera della direttrice, le spiace informarvi che non c'è posto per Anna de Mouchet.”
La porta si aprì all'improvviso e un uomo corpulento in abiti eleganti le passò di fronte senza guardarla.
Anna corse attraverso la stanza dalla sua Annette, che si lasciò cadere su un divano di seta, singhiozzando con il viso tra le mani.
“Mamma, vi prego, non vi turbate” la tranquillizzò, chinandosi tanto vicino alla sua cara madre da poter sentire il profumo della sua acqua di rose. Le mise un braccio intorno con un gesto delicato. “Sarei molto più felice qui, con voi, e non con le figlie di quell'uomo orribile. Ditemi, chi era?” Tirando su col naso, sua madre lanciò un'occhiata verso la porta e parlò a bassa voce: “Il marchese di Haverstock.”



Sembra molto bello, che cosa ne dite?



Buona lettura!

2 commenti:

  1. Ciao, sembra molto carino. Lo segno nella lista dei libri da leggere.
    Buona giornata.

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