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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

mercoledì 28 ottobre 2020

Segnalazione: Stellato il cielo com'è di Giacomo Assennato

Segnalazione:

Stellato il cielo com'è

di
Giacomo Assennato



Buongiorno lettori,
vi segnalo un nuovo romanzo di Giacomo Assennato"Stellato il cielo com'è".
Vi ricordate di questo bravo autore?
Se non lo conoscete a questo link trovate l'intervista che gli avevo fatto, in più avevo avuto piacere di recensire ben due suoi romanzi: Sapessi, Luca e Dimmi chi sei.



Genere: romanzo contemporaneo / M/M

Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 2 ottobre 2019
Numero pagine: 160
Prezzo cartaceo: 9,36€ 
Prezzo ebook: 2,99€
Link per l'acquisto su Amazon: 






Sinossi:
Federico ha un dolore accecante, una sofferenza atroce che ha spazzato via la sua vita gioiosa sostituendola con un presente in cui si muove smarrito e incattivito.  
Ha due strade davanti a sé: perdersi in quel niente che gli è rimasto della sua storia con Patrizio, continuando a nutrirsi dei momenti belli che l'hanno accompagnato negli ultimi otto anni oppure riuscire a ricostruirsi.  
"Ma il tempo aggiusta tutto", gli suggeriscono le persone intorno a lui, e Federico sente che in fondo è vero, ma a ogni piccolo passo che compie verso la serenità, aumentano in lui i sensi di colpa: non vuole dimenticare, non vuole lasciare svanire nel nulla la sua grande storia d'amore.

La vicinanza di due amici, che gli trasmetteranno la loro vitalità, gli permetterà di trascorrere momenti sempre più sereni e lo aiuterà a capire che non c’è nulla di sbagliato nell’andare avanti e nel ritrovare la gioia di vivere.


Ed eccovi anche un estratto:
Mi aspettavo un ambiente serioso, invece ho trovato gente amabile e l'imbarazzo del primo momento è sparito in un batter d'occhio. L'unico che stava sulle sue eri tu: uno dei due architetti titolari, interamente assorbito dal lavoro, distaccato... un uomo adulto, con compiti di responsabilità... mamma mia, quanta distanza! Un po' di cordialità non avrebbe guastato. Ho pensato di non andarti a genio perché dopo una frase stentata durante la stretta di mano di benvenuto mi hai ignorato definitivamente. Mi ha dato noia, davvero, ma mi son detto: succede, non si può essere simpatici a tutti.
Peccato, però, perché io a quella stretta di mano mi sono sentito sciogliere. Tanto, come non mi era mai successo prima.
Mi sono trovato lì, sospeso per due secondi che non finivano mai, meravigliato perché quella sensazione aveva fatto tutto da sola... io neanche ci pensavo.
Se raccontassi di avere provato una scossa, esagererei, eppure è come se quella seta, mentre la sfioravo, mi avesse detto: "Non mi riconosci? Ero qui che ti aspettavo, come tu aspettavi me". E mi sono trovato a chiudere gli occhi per la debolezza che mi stava prendendo. Poi quello stordimento mi è rimasto incollato addosso e non andava via, perché era una cosa nuova per me e mi lasciava spiazzato.
Cercavo di pensare al lavoro ma mi distraevo continuamente; mi spiegavano le cose da fare e capivo, certo, ma poi mi ritrovavo a spiarti e a girarmi subito se solo te ne accorgevi, o ricercavo nel palmo della mano il ricordo di quella stretta che a me era sembrata una carezza.

Non vedo l'ora di leggerlo... e voi?

Buona lettura!

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