Segnalazione:Trionfo d'amoreBreve storia del fotoromanzodiAldo Dalla Vecchia
Buongiorno lettori,
ALDO DALLA VECCHIA (Vicenza, 1968) è autore televisivo e giornalista da oltre trent’anni. Vive a Milano con i gatti Carmelina e Amerigo. Ha firmato programmi come Target e Verissimo, e ha collaborato con Corriere della Sera e TV Sorrisi e Canzoni. È il coordinatore editoriale di Mistero Magazine. Tra i suoi libri ricordiamo i romanzi Rosa Malcontenta e La consapevolezza di te. Con la Graphe.it edizioni ha pubblicato Mina per neofiti, Viva la Franca, l'eBook Vasco l'investigacane (che ha inaugurato la collana Flavia, dedicata al giallo con un pizzico di leggerezza), e Le avventure di Amerigo Asnicar, il primo di una serie sulle investigazioni nel mondo del jet set.
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Inventato in Italia nell’immediato secondo dopoguerra, in un momento in cui il bisogno di leggerezza era (come in fondo anche oggi) molto forte, il fotoromanzo ebbe un successo istantaneo e clamoroso. Molti di noi ricordano quelle storie fatte per sognare, che ci catturavano e ammaliavano. Questo libro si rivolge agli appassionati, ma anche a chi è semplicemente curioso di approfondire la cultura pop italiana degli ultimi decenni.
L’autore, con lo stile fluido che lo contraddistingue e un ricco corredo di note dettagliatissime, ripercorre la storia del fotoromanzo, dai pionieri Grand Hôtel, Sogno e Bolero, alla grande epopea della casa editrice Lancio, fino al tramonto del genere, all’inizio del terzo millennio. Trionfo d’amore racconta di un tempo letterario che si potrebbe credere estinto; eppure il fotoromanzo d’antan è clamorosamente risorto nell’era di Internet, tornando a farsi amare in edicola da lettori vecchi e nuovi grazie a Sprea Editori, che ripubblica gli storici fotoromanzi Lancio.
Oltre ai divi del genere come Claudia Rivelli, Michela Roc, Katiuscia, Franco Gasparri, sono tantissimi i personaggi dello spettacolo che hanno interpretato fotoromanzi, da Sophia Loren a Patty Pravo, da Renzo Arbore a Mike Bongiorno.
“Il fotoromanzo è una creazione nazionale, e parecchio birichina, con tre date di nascita, molti padri o sedicenti tali, e una quantità di antenati reali o presunti. Il primo genetliaco è il 26 luglio 1946, quando esce nelle edicole Grand Hôtel, in un Paese ancora devastato dalle terribili conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, terminata appena pochi mesi prima [..] Il primo numero di Grand Hôtel va esaurito in un battibaleno e viene ristampato più volte. In pochi mesi la rivista diventa un fenomeno editoriale straordinario e inedito, scatenando naturalmente la pronta reazione degli altri editori.” (Aldo Dalla Vecchia)
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