Informazioni personali

La mia foto
Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

lunedì 17 agosto 2020

Segnalazione: Essi vennero di Raffaele Fiorillo

Segnalazione:
Essi vennero
di
Raffaele Fiorillo


Buongiorno lettori,
oggi vi segnalo il romanzo "Essi vennero" di Raffaele Fiorillo.
Qui vi lascio il link a un'intervista che ho avuto il piacere di fargli.


Biografia:
Aspirante scrittore classe 1989, nato e cresciuto in provicia di Napoli all'ombra del Vesuvio dove attualmente risiedo. Vorace lettore, appassionato di libri, fumetti, cinema, teatro, videogiochi. Mi nutro ogni giorno di pizza e caffè espresso.
Ho sempre scritto per me stesso, negli anni poi ho seminato qualche racconto breve su riviste online e in altri luoghi dell'Internet fino a decidere di voler provare a scrivere un libro per farmi leggere anche da altre persone.
"Essi vennero" è il mio romanzo d'esordio e non ho assolutamente intenzione di fermarmi.


Link social:
FB: facebook.com/raffaelefiorilloautore
IG:
https://www.instagram.com/raffocinematic/  



Genere: romanzo fantascienza distopica
Editore: self publishing Amazon
Data di pubblicazione: 1 maggio 2020
Numero pagine: 116
Prezzo ebook: 2,99€ (gratis con Kindle Unlimited)
Prezzo cartaceo: 8,31
Link per l'acquisto su Amazon: 






Sinossi:
La storia comincia in un futuro non molto lontano: è l'anno 2043 e Giulia, giovane ragazza napoletana, sfugge alla prigonia degli alieni per ritrovarsi nella sua città, Napoli, totalmente disorientata dalla distruzione e del caos che regna sovrana.
Il pianeta Terra è stato invaso circa un anno prima da una razza aliena belligerante conosciuta come "Grigi" e la ragazza si ritroverà suo malgrado a vagare per la città fino a incontare un uomo di nome Giovanni che la accoglierà nel suo gruppo di sopravvissuti che vive sottoterra sfruttando le linee della metropolitana. La storia si snoda poi in vari punti temporali, spostandosi in altre città d'Italia come Milano e Taranto fino a ritornare a Napoli dove la ragazza nasconde incosapevolmente un grosso segreto che porterà i sopravvissuti a dover reinventare nuovamente se stessi.
  



Eccovi anche un estratto:
«I Grigi non comunicavano con le parole. Facevano gesti, utilizzavano strumenti simili ai nostri computer. Ricordo che quasi tutti avevano degli impianti metallici conficcati nel corpo, sopratutto la testa: ho sempre immaginato che comunicassero attraverso la telepatia. Credete sia possibile?»
«A questo punto credo ogni cosa sia possibile» disse Giovanni «E riguardo agli ultimi giorni? Come sei riuscita poi a fuggire?»
«Ci fu una grossa esplosione, forse un incidente. Io e pochi altri siamo cascati per terra, liberi dai macchinari ai quali eravamo legati, e abbiamo provato a scappare cercando di uscire all'esterno. Ho corso con tutte le forze che avevo, senza mai voltarmi indietro mentre dalle mie spalle provenivano rumori simili a degli spari. Quando sono arrivata all'esterno e mi sono resa conto di correre in mezzo al cemento, all'aria aperta, ho capito di essere rimasta sola e ho continuato a correre fino allo sfinimento.»
Giulia versò qualche lacrima, Bruno le porse un fazzoletto. Quel racconto quasi l'aveva liberata di un peso.
«Sei una sopravvissuta, esattamente come noi. Non devi sentirti in colpa per le persone rimaste indietro» disse Giovanni con sicurezza. Credeva ad ogni singola parola che diceva e Giulia provò a credergli. I due uomini, guardando la loro nuova amica, si resero conto di averle chiesto fin troppo e la ringraziarono affettuosamente per aver condiviso con loro la sua esperienza. Ancora scossi, si proposero di aiutarla a sistemarsi per la notte in una zona comoda e al caldo ma Giulia si fermò subito dopo essersi alzata da tavola.
«C’è un’altra cosa» fece la ragazza con gran sorpresa da parte dei due uomini «Gli schermi dei loro computer. Non li ho mai guardati con attenzione ma credo che in mezzo ai numeri ed altre cose incomprensibili ci fosse qualcosa di familiare...»
I due uomini rimasero in silenzio.
«Credo di aver avuto un flash e di ricordare una frase riportata su uno di quei monitor. Una frase in inglese.»
Giovanni e Bruno trasalirono. Era davvero possibile che una razza aliena parlasse una lingua terrestre?
«Cosa c'era scritto?»
Giulia strappò da mano a Bruno la biro e il quaderno che aveva tra le mani, si fiondò sul tavolo e vi scrisse velocemente qualcosa, prima che quel flebile stralcio di memoria potesse abbandonarla.
  



Molto curioso, cosa ne dite?

Buona lettura!

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate un commento su cosa ne pensate ;)