Segnalazione:
Ogni volta è l’ultima volta
Cronache erotiche di una coppia in pandemia
di
Monica Treccani
e
Ernesto Langorna
Buongiorno lettori,
Galetto fu l’arbusto
Monica
Lo vedo prima che lui mi veda. Quando mi
abbraccia sta tremando, ma è rigido. Quasi non mi bacia. Forse non gli piaccio
più.
Quattro passi, ci sediamo a un tavolino
del porto vecchio e ordiniamo un bicchiere di vino. La sua amante, che sa che
si trova con me, gli manda una foto erotica. È un gioco piuttosto greve. E io
che l’avevo spostata
sul piano della fiducia, ci ero cascata.
Andiamo in spiaggia, mi chiede di
appartarci. Rifiuto. Ci bagniamo i piedi e mi abbraccia. Poi mi dice che è una
relazione per cui non c’è tempo e spazio.
Mi dice che se io mollo lui non mi prende; non è così che funziona quando si
tiene a qualcuno.
Mi dice di volere passare altro tempo con
me e continua a mettere ostacoli nella storia. Le azioni sono belle, le
sensazioni sono buone. Siamo stati insieme per ore, senza fare nulla, felici.
Ma quello che dice non mi piace.
Andiamo in un parco, facciamo l’amore per venti secondi dietro a un
arbusto. Ci vedono.
Mi bacia per il resto del tragitto.
Parigi si prepara al coprifuoco
“Venerdì a
mezzanotte a Parigi si spegneranno le luci, si abbasseranno le serrande e
inizierà il coprifuoco sanitario. La notizia, annunciata ieri in diretta tv dal
presidente Macron, è stata accolta con un po’
di sconcerto, rassegnazione e rabbia.
I
ristoratori, che pochi giorni fa erano riusciti a scampare a una chiusura
prefestiva introducendo le nuove regole che da sabato verranno estese a tutto
il Paese, come il registro dei clienti e il gel sui tavoli, si chiedono se
valga la pena rimanere aperti. Il coprifuoco notturno, dalle 9 di sera alle 6
del mattino, per loro è una catastrofe: chi va a cena alle 6, a Parigi?”
Radio Popolare 15 ottobre 2020
234° giorno di pandemia
La sindrome del coleottero di
Wittengstein
Monica
Ha capito male, sta andando a Desenzano,
lo chiamo, lo scopriamo, e lo dirotto su Brescia; non trema più. Ci guardiamo e
andiamo a bere un bicchiere di vino ai portici del Duomo; mentre camminiamo lui
si stupisce di fare cose normali. Siamo seduti al tavolino, un signore parla
con il giornale, lui mi dice di avere sentito Jessicah, come l’altra volta.
“Se quando stai con me pensi a lei,
perché non te ne vai da lei?” Poi mi racconta dei libri che ha scritto, dice
che crede di essere per me un “momento di transizione”. Mentre torniamo, ci
baciamo ferocemente dietro alla cattedrale; mi avvicino e poi mi allontano, gli
piace. Prima di salire gli faccio capire che accoglierlo non è banale. A casa,
Artura fa un gran casino, non comprendo se lui le piaccia o meno, il mio cane
ha fiuto, avrei dovuto osservare meglio.
Facciamo l’amore: io mi sento impacciata e inibita ma piena di stupore nel
sentirlo dentro, la pelle a contatto, il sangue, il sudore. Sono eccitata,
divertita, e impaurita. Il cane latra e gratta la porta. È bello, godo. Quando
finiamo non vorrei essere vista.
“Lei, ingegnere, si sente impresentabile”
dice il dottore. Una doccia, e usciamo a pranzo all’osteria Gasparo, io ho lo stomaco chiuso,
lui mangia. Finché stiamo insieme sono frastornata, gli dico che quando ci
separiamo poi inizio a distruggere, risponde che dovremmo stare insieme allora,
e così divento il coleottero di Wittgenstein, infilzato dallo spillone. 1. Il
coleottero nella scatola. 2. Le scatole di Cornell, Simić.
Covid: impennata dei contagi 4.458 e 22
morti
È necessario prevedere delle limitazioni per gli
eventi di massa. Sarebbe questa una delle prime
indicazioni al governo da parte degli esperti e degli scienziati del Comitato
tecnico scientifico dopo l’impennata dei contagi da Covid. Spettacoli all’aperto,
eventi sportivi, fiere e appuntamenti che prevedono la partecipazione di
migliaia di persone dovrebbero essere limitate”.
ANSA 22 ottobre 2020
241° giorno di pandemia
Facciamo i russi
Monica
Suo figlio è malato, e lui arriva per
pranzo. In piazza c’è il mercato e
gli mostro Vitellozzo-il-rosticciere, dopodiché ci sediamo al caffè fascista
dove comunque lo sgridano, perché cerca di avvicinarsi a me (pandemia,
distanziamento sociale). Non riusciamo a parlare, mi sporgo al suo orecchio per
dirgli che il nostro vicino è un amico di mia madre, lui non capisce e prova a
darmi un bacio. Allora facciamo i russi, brindiamo ogni volta che uno dei due
beve: a noi! a Pazienza! e al signore suo amico che non c’è più! e poi?
“Mangia le pizzette!”
“Monica, ma perché fai cose di nicchia?”
“Ernesto, io non faccio cose mainstream”
ecc.
Torniamo a casa, e ci baciamo a
perdifiato. Facciamo l’amore, subito
dentro, i baci profondi, lo specchio.
“È solo sesso?”
“No.”
La liberazione, questa imperiale douceur.
Poi, ora, mentre scrivo, non ricordo nulla di quello di cui abbiamo parlato.
Quando esco dalla doccia, mi guarda innamorato.
Usciamo per mangiare qualcosa, due
pasticcini, e poi ancora nell’androne del
palazzo, fusi.
Il contagio blocca la cultura e gli
spettacoli
Da oggi gli spettacoli aperti al
pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri
spazi anche all’aperto sono svolti
con posti a
sedere preassegnati e
distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il
rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro
sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano
abitualmente conviventi, con
il numero massimo di 1000
spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 per
spettacoli al chiuso, in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività
devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli. Art. 2 comma m da
Dpcm 11/10/2020 Misure urgenti per il contenimento del contagio
ASKA NEWS 25 ottobre 2020
246° giorno di pandemia
Il tabarro illumina ogni cosa
Monica
Milano. Per la strada non mi riconosce,
indosso il tabarro, dice che sembro un bravo pugliese dell’Ottocento. Siamo un po’ imbarazzati, e impacciati, mi porta al
parco dove giocano i bambini, ma è affollato. Mi tocca il collo, mi ritraggo,
passando in macchina ci vede mio marito Stefano (dopo, litigheremo).
Ripieghiamo su un caffè, Dedans: “Sai che bistrot viene dal russo, быстро,
rapido, veloce?”
Mi dice che poiché la sera prima non ci
siamo sentiti, voleva mollare, ripete che durerà poco e suggerisce che dovremmo
sfinirci di sesso ora, per esaurirci rapidamente. A questo punto sarebbe
cortese, da parte sua, informarmi sulle scadenze, almeno. È geloso ma non è
geloso, e io non riesco a capire.
Ho le migliori intenzioni, se faccio entrare qualcuno nella mia vita è perché penso che resterà, e voglio che ci tiriamo fuori il meglio, che si cresca insieme.
Poi dice di amarmi, boh, ma i presupposti? Quando mi abbraccia da dietro mi manca il fiato, ha le labbra morbide.
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