Segnalazione:
L’enigma del Missionario
diJacques Oscar Lufuluabo
Buongiorno lettori,
vi segnalo il romanzo: "L’enigma del Missionario" di Jacques Oscar Lufuluabo.
GENESI
Tra la luce sommessa dei lumini,
l’uomo incappucciato china il capo. Rende omaggio alla morte e si chiede perché
mai il suo nome non compaia su nessuna lapide. È morto. Sa di esserlo. Eppure
il cuore pulsa furioso, si ribella, martella il petto con foga crescente, a
ricordargli che la morte dell’animo non coincide con quella fisica, a
ricordargli che lui è vivo e lo aspetta un ultimo compito prima che giunga la
fine. Lui è l’unico a poter rendere giustizia a chi ancora la reclama. E questo,
in fondo, è il solo motivo che lo trattenga dal concedersi all’abbraccio del
sonno eterno.
In attesa di trovare la pace
vorrebbe quantomeno urlare la propria disperazione, ma non riesce ad aprire la
bocca. Forse ha serrato le mascelle troppo a lungo e troppo forte, o forse il
corpo soffre in una maniera tutta sua, con un linguaggio a lui sconosciuto. A
ogni modo, si rassegna, deglutisce, e anziché sputare la sofferenza che lo
divora la ingoia suo malgrado, risucchiandola laddove fa più male.
Una fitta allo stomaco arriva
improvvisa, diretta come un destro ben piazzato. Il volto già rigato dalle
lacrime accenna una smorfia di dolore, ma lui è sul punto di vomitare e per un
istante non capisce più nulla. Vede girare il mondo attorno a sé. Per non
cadere a terra è costretto a piegarsi avanti. Allarga le gambe a distribuire il
peso, porta una mano al petto, poggia l’altra sulla lastra ghiacciata e si
rende conto solo allora che sta gridando a squarciagola.
Grida. Piange. Di nuovo solo,
abbandonato in un mondo che odia, grida e piange nella notte.
È l’ultima debolezza che si
concede.
Poco dopo, infatti, passa una
mano sul viso a tirar via le lacrime. Pensa che il tempo per piangere è finito
ed è tempo di agire. I veri colpevoli sono là fuori, impuniti, e presto
pagheranno.
Attende questo momento da anni.
Ogni sacrosanto giorno ha pregato perché non giungesse mai, ma sapeva che
presto o tardi sarebbe arrivato. Per lui ormai non c’è speranza; l’amore e la
vita sono morti entrambi. La vendetta è tutto ciò che resta.
Adesso lui non è più nessuno. Né
vivo né morto, è una voce che grida e reclama giustizia.
Ha una missione da compiere e la
porterà a termine.
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