Intervista all'autore...
Diego Galdino
Diego Galdino
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Diego Galdino.
Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l'intervista.
1 - Raccontaci di te.
Sono un uomo romantico dell’Ottocento finito nel secolo sbagliato per curiosità. La mia storia ricorda un po’ quella del protagonista del film Kate & Leopold. Con l’unica differenza che io non sono più riuscito a tornare indietro. E così vivo nel futuro considerando Persuasione di Jane Austen il libro più bello che sia mai stato scritto, verso da bere a tavola alle signore, lascio loro il passo quando entro in un posto e aspetto che inizino a mangiare per portarmi il cibo alla bocca. Ho trovato il mio posto nel mondo finendo a lavorare dietro al bancone di un bar e ho deciso di far conoscere attraverso i miei scritti l’amore romantico a chi sembra averne dimenticato il significato o dubiti addirittura della sua esistenza.
2 - Quando è nata la passione per la scrittura?
3 - Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Ho pubblicato ben cinque romanzi col Gruppo Mondadori: Il primo caffè del mattino, Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l'amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta e L'ultimo caffè della sera. Concluso questo rapporto editoriale ho deciso di auto pubblicare Bosco Bianco perché secondo me questa storia meritava di essere letta prima possibile e per trovare un editore di pari livello avrei dovuto aspettare la primavera del 2020.
4 - Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
5 - I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?
A parte Il primo caffè del mattino e L'ultimo caffè della sera che sono i miei romanzi più autobiografici, dove i personaggi sono tutte persone che esistono realmente, tranne le protagoniste femminili, gli altri personaggi dei miei romanzi sono stati creati dal nulla, magari mettendo un po' di me in ognuno di loro.
6 - Cosa ne pensi del self publishing?
Nella scrittura, così come nella vita, si deve essere coraggiosi. Voglio essere una voce per i giovani talenti della scrittura, soprattutto per coloro che decidono di affidarsi al self publishing. Ricevere un NO non significa doversi fermare o abbattere. Ci sono infinite strade percorribili. Non bisogna mai permettere a nessuno di decidere per i nostri sogni.
7 - Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
8 - Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Le case editrici a pagamento andrebbero evitate perché fanno del mercimonio sulla voglia di vedere pubblicato quello che si scrive. Ma purtroppo comprendo quanto sia difficile sopire questa voglia, quindi non mi permetto di giudicare chi si rivolge a queste case editrici. Fortunatamente ora c'è il self publishing ad aiutare gli scrittori esordienti. Io punterei decisamente su quello piuttosto che alle case editrici a pagamento.
9 - Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Nei prossimi mesi uscirà il mio quinto romanzo italiano L’ultimo caffè della sera in tutti i paesi di lingua tedesca e in tutti i paesi di lingua spagnola, nello stesso periodo uscirà in Bulgaria un altro dei miei romanzi italiani e a San Valentino uscirà in Italia pubblicato dalla Leggereditore il mio nuovo romanzo.
10 - Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
La mia è un po’ una doppia vita come quella di Clark Kent e Superman. Mi sveglio tutte le mattine alle quattro per scrivere un’ora e mezza, poi mi travesto da protagonista dei miei due romanzi dedicati al caffè e scendo al Bar a preparare il caffè agli altri personaggi delle mie storie. Poi se durante la giornata mi viene qualche buona idea mentre sono dietro al bancone del bar me l’appunto sul cellulare per poi svilupparla la sera a casa. In realtà, la soddisfazione più bella e che mi fa sentire meno la fatica di questa doppia vita è vedere i lettori dei paesi in cui sono stati pubblicati i miei romanzi, venire al Bar per farsi fare una dedica o scattarsi una foto dietro al bancone insieme a me. Vedere le loro facce incredule quando entrano nel Bar e mi trovano dietro al bancone a fare i caffè come il protagonista dei miei romanzi è qualcosa di bello a cui non mi abituerò mai. Lì si rendono conto che è tutto vero, che non mi sono inventato niente, che sono entrati a far parte delle mie storie come i personaggi dei libri che hanno letto. Per questo credo che il bar e lo scrivere siano per me due cose inscindibili. Lasciare il Bar sarebbe come lasciare casa. E poi trovo fantastico dare ai miei amici lettori sparsi per il mondo un posto dove potermi trovare sempre.
11 - A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Sono tanti gli scrittori a cui mi ispirò perché leggere le loro opere ha sicuramente contribuito a fare di me lo scrittore che sono. Penso a Nicholas Sparks, Mark Levy, Musso, Paullina Simons, Evans.
12 - Qual è il tuo libro preferito?
Purtroppo o per fortuna ora tutto è reso più facile o più difficile dai social. Le grandi case editrici hanno bisogno di fare numeri più che le parole e, in un paese in cui non si legge tantissimo, diventa logico ed inevitabile puntare su persone o personaggi che hanno già un seguito di persone molto nutrito. Così quando il libro uscirà le vendite saranno quasi certe, perché basterà che un quarto di quelle persone che seguono sui social quella persona comprino il suo libro per garantire un numero di libri venduti giusto per la casa editrice. Basti pensare che in Italia a volte ci sono blogger che diventano più famose e seguite degli autori di cui recensiscono i libri. Non è normale. Per questo mi verrebbe da dire a chi ha velleità di essere pubblicato da case editrici importanti d’investire sui social, crearsi un nutrito numero di seguaci, così da avere qualche possibilità in più di essere notato e preso in considerazione. Ma io resto uno stupido romantico, che crede ancora nella scrittura, nella meritocrazia e sul fatto che se Dio ti ha dato il dono di creare dal nulla una storia ci sarà un motivo, un fine, per questo dico sempre a chi mi chiede dei consigli è di non smettere mai di credere nei propri sogni e soprattutto di non smettere mai di scrivere, perché solo scrivendo ci potrà essere la possibilità che qualcuno ti legga e cambi la tua vita letteraria, perché se è scritto che ciò debba succedere, in un modo o nell’altro succederà.
14 - Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?
Per contattarmi basta digitare il mio nome su Facebook dove ho un profilo personale e una pagina ufficiale, oppure su Instagram @diegogaldinoscrittore...
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi romanzi.
Bellissima intervista!
RispondiEliminaGrazie tante :)
Elimina