Segnalazione:
Progetto A.I.R.E.S.S. the search for truth
di
di
Elena Ungini
Da amante della nota serie tv X-Files non posso che essere attratta da questo romanzo.
Voi cosa ne dite?
Buona lettura!
Link delle segnalazioni precedenti romanzi di Elena Ungini:
Buongiorno lettori,
sono felice di segnalarvi un nuovo romanzo di Elena Ungini, di cui avevo letto già "Oltre ogni confine" (qui vi lascio il link alla mia recensione e in fondo al post trovate i link alle segnalazioni di tutti i suoi romanzi).
Questa volta Elena passa al genere fantascienza con il romanzo: "Progetto A.I.R.E.S.S. the search for truth"
Editore: Self Publishing Amazon
Data di pubblicazione: 24/03/2017
Numero pagine: 321
Numero pagine: 321
Prezzo ebook: 2,99€
Prezzo cartaceo: 11,00€
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SINOSSI:
L’agente speciale Steve Rowling lavora da due anni al Progetto A.I.R.E.S.S., con lo scopo di risolvere casi legati al mondo del paranormale. UFO, streghe, vampiri e affini sono all’ordine del giorno, per lui. Nel bel mezzo di un’indagine, si ritrova fra i piedi la giornalista Livienne Parrish, venticinquenne avvenente e disordinata. Nonostante l’odio profondo che Steve prova nei confronti dei giornalisti, è costretto a collaborare con lei, mentre gli intrighi, intorno a loro, si fanno sempre più fitti e pericolosi. Ma il pericolo più grande, quello che Steve non ha considerato, sono gli immensi occhi verdi di Livienne…
Vi lascio anche qualche estratto:
Steve si soffermò qualche secondo a guardare la città che si risvegliava sotto il sole d'aprile, poi chiuse le ante e la finestra, raccolse il portafoglio e se lo infilò in tasca, prese le chiavi della macchina e la valigia e si diresse verso la porta ma, un istante prima di abbassare la maniglia, udì bussare insistentemente.
Aprì e i suoi occhi color cenere si soffermarono sulla figura femminile che gli stava di fronte: carina, slanciata, le curve al punto giusto e un delizioso completino che metteva in mostra le sue gambe perfette, Livienne dimostrava molto meno dei suoi venticinque anni. Sorrideva dolcemente e i suoi occhi brillavano d'intelligenza e di curiosità.
Steve la fissò, preoccupato:
“Che cosa ci fai qui?”
“Ho provato a chiamarti al cellulare ma non rispondevi. Allora sono venuta qua”.
“Come hai avuto il mio indirizzo?”, chiese, sapendo che di solito Donald non rivelava mai gli indirizzi dei suoi dipendenti.
“Non è il momento di parlare di questo: ho bisogno del tuo aiuto”.
“Sto andando in ferie”.
Livienne osservò la valigia di pelle che aveva appoggiato sul pavimento: era piccola e poco ingombrante, ma evidentemente conteneva tutto ciò di cui lui aveva bisogno.
“È una cosa importante”, continuò lei.
“Anche le mie ferie lo sono”, ribatté Steve, raccogliendo la valigia e uscendo dalla porta, scostando la ragazza.
“Le ferie possono aspettare: c'è un'emergenza in città”.
Steve sospirò, poi rispose:
“Se ci fosse davvero un'emergenza in città, io non starei andando in ferie, per cui, scusami, ma devo salutarti”.
“L’occhio ti fa ancora male?”
“Un po’”.
“Fa vedere”
Livienne appoggiò il sacco di pop corn sul tavolino che avevano davanti e sfiorò appena la pelle bluastra attorno alla palpebra di Steve. Lui si ritrasse leggermente.
“Sei ancora un po’ gonfio”. Lui prese la mano di Livienne e la strinse, fissando la ragazza dritta negli occhi. Era preparato a tutto, persino agli alieni, ma non a quello: non alla magia dipinta negli occhi verdi di lei. Quella ragazza lo aveva stregato con la sua dolcezza, la sua intelligenza, la sua immensa vivacità, la sua testardaggine. Eppure, in quelle iridi verde intenso, Steve poteva leggere una profonda tristezza, un’insicurezza che celava forse profondi segreti, verità nascoste mai rivelate, mai accettate, mai superate. Si avvicinò impercettibilmente a lei, mentre il cuore gli batteva a mille. Si rese conto di desiderarla immensamente. Quanto avrebbe voluto baciarla… non ricordava di aver mai provato nulla del genere per nessun’altra donna, neppure per Lisa. Schiuse le labbra, fissandola intensamente, avvicinandosi alla sua bocca. La sentì tremare, forse di paura, forse per l’emozione.
Steve sedeva alla scrivania, il volto rivolto al computer e la testa persa nell'ultimo caso che non aveva risolto, quando la porta del suo ufficio si spalancò e apparve Livienne, più radiosa che mai.
“Ciao, Steve”, lo salutò sorridendo.
“Ciao”, rispose con poco entusiasmo, stiracchiandosi la pelle. Nonostante tutto era felice di vederla, anche se aveva deciso di passare la domenica da solo, a riflettere.
“Accidenti! Hai un aspetto orribile, stamattina!”
“Grazie, sei molto gentile”, ironizzò, divertito.
“Volevo dire che sembri molto assonnato”, si scusò lei.
“Ho passato quasi tutta la notte a riascoltare la registrazione delle sedute ipnotiche di Stefy e Archie, senza trovare nulla di nuovo. Vorrei saperne qualcosa di più su questa storia. Come se non bastasse, stamattina ho ricevuto la telefonata di Donald, che mi "invitava" a venire al lavoro anche oggi. A quanto pare, però, non sono l'unico a lavorare di domenica”.
“Rallegrati: sta per arrivare una nuova patata bollente”.
“Che vuoi dire?”
“Hai letto il City Magazine di stamattina?”
“No. Leggo solo i tuoi articoli”, ammise Steve. “Che è successo?”
“Un gruppo di scout si è spinto fin nella piccola valle di Blueriver, paradiso della natura incontaminata, sui monti dell'Oregon, meta ambita da studiosi e botanici per la sua flora semisconosciuta: sembra che vi siano piante che si credevano estinte da secoli. A ogni modo, tre ragazzine si sono staccate dal resto del gruppo, probabilmente con l'idea di fare una bravata, e sono finite nei guai: una volta uscite dalla valle, due di loro sono state viste da un pescatore gettarsi in un laghetto poco lontano, con il chiaro intento di suicidarsi. Per fortuna, il pescatore era anche un abile nuotatore ed è stato in grado di salvarle entrambe, riportandole a riva. La terza ha proseguito per il sentiero, ha raggiunto e superato il campo base dove avevano piantato le tende ed è scesa al piccolo paese vicino. Qui, si è gettata di proposito sotto una delle pochissime auto di passaggio, per fortuna senza gravissime conseguenze, data la prontezza di riflessi del conducente. Ha riportato comunque un leggero trauma cerebrale. Le tre ragazze, ricoverate al vicino ospedale di Baker City, hanno riferito di aver visto un disco volante parcheggiato nel bosco, proprio nella valle. Dicono di essere state catturate da un raggio traente, che le ha portate sull'astronave, dove sono state esaminate e "impiantate". Poi sono riuscite a liberarsi e sono scappate, inseguite da omini verdi con tanto di facce triangolari e occhi grandi e neri”.
“Che cosa avevano mangiato, quelle ragazze, per pranzo?”, domandò ironicamente Steve.
Da amante della nota serie tv X-Files non posso che essere attratta da questo romanzo.
Voi cosa ne dite?
Buona lettura!
Link delle segnalazioni precedenti romanzi di Elena Ungini:
- Oltre ogni confine (dove potete trovare anche la sua biografia)
- Ombra di luna
- Immortale
- Profumo di zucchero e di vaniglia
Ciao Ilaria, vado a leggere la recensione, a presto!! :)
RispondiEliminaCiao!
EliminaGrazie per passare sempre di qua ;) Mi fa molto piacere!
A presto.
:)
EliminaGrazie!
RispondiEliminaMa di nulla figurati!
EliminaLa copertina mi piace moltissimo ;)