PALLADION
di
VALERIO MASSIMO
MANFREDI
Genere: romanzo mitologia / archeologia / storico / thriller
Edizione: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano (1985)
Buongiorno lettori,
ecco che
torno con uno dei miei autori preferiti, soprattutto perché i suoi romanzi
trattano per lo più di mitologia… e la mitologia – specialmente quella greca –
è una delle mie più grandi passioni.
Letto anche
per completare l’obiettivo del mese della Made in Italy Books Challenge
organizzata dal blog Universi Incantati (qui il link se volete scoprire
di cosa si tratti), Palladion ha una trama abbastanza articolata:
innanzitutto – senza specificare né luogo né tempo – comincia con un giovane
sulla trentina che commissiona a un marmista una lapide e, con parole molto
vaghe, dice che quando sarà il momento qualcuno passerà a ritirarla.
Dopodiché ci
si trova ad Alabanda, in Asia Minore, nell’anno DLXXIV dalla fondazione di
Roma, all’ora nona delle calende del mese di sestile. Il tribuno Lucius
Fonteius raggiunge in extremis il console Manlius Vulso, intento in una
campagna militare, per consegnargli un importantissimo messaggio dal senato di
Roma. Il testo dice che per nessuna ragione al mondo deve attraversare la linea
del Monte Tauro. Il perché? Molti segni degli Dei sono contrari all’impresa del
console, e questi hanno indotto il senato a consultare l’oracolo di Delfi… che
ha pronunciato un responso tremendo:
Exei gàr
stratié polyfértatos obrymòthymos
Télothen
èx Asìes hóthen anatolài helìou
Eisìn, kài
diabàs steinòn pòron Hellèsponton
Tèn Ròmen
kài italìan porthèsei
Eàn tò
Tàuron òron yperbàinete.
Ossia, l’oracolo
minaccia rovina a Roma, un’armata immensa si rovescerà sull’occidente
annientando l’Italia se i nostri eserciti varcheranno il confine del Tauro...
I romani
scettici però hanno chiesto al pontefice massimo di consultare i Libri
sibillini… ma la risposta è la medesima!
Il console
tuttavia non obbedisce, varca il confine… e il suo esercito viene sconfitto in
Tracia.
La notizia
giunge a Roma e perciò, per placare la sventura, si affidano ancora una volta
all’Oracolo di Delfi:
Un giorno,
quando l’orgogliosa Città
sul fiume
distesa, di gelido sudore inondata
tremerà di
spavento, immensa infatti una forza
la
minaccerà dall’oriente, collocate allora,
o
sciagurati, sull’alta rocca il sacro Palladio
vigilato
dagli eroi che la dea predilige:
Ulisse,
maestro di frodi, e il divino Tidìde.
Per infausti
eventi il Palladio (lo stesso che si dice che Enea abbia salvato da Troia in
fiamme e portato in Italia) non viene posto tra le statue dei due eroi greci…
Successivamente
la storia si sposta al Monastero di San Nilo di Grottaferrata nel 1071. Theodoros
di Focea ritrova un antichissimo libro, dove si narra proprio del responso
dell’Oracolo di Delfi e degli eventi successivi… e in quel monastero la storia resta
celata…
Giorni nostri
(per così dire, visto che il romanzo è stato pubblicato nel 1985, quindi il
periodo di riferimento sono gli anni ’80, infatti per esempio non si menzionano
cellulari, ma cabine telefoniche oppure la Juvoslavia o ancora il clima
politico della guerra fredda), l’archeologo Paolo Quintavalle ritrova a Lavinium
sette statue che rappresentano la Dea Atena.
In questa
vicenda viene coinvolto anche l’archeologo Fabio Ottavini che, seguendo le sue
ricerche, arriva al Monastero di San Nilo, scoprendo il diario segreto di
Theodoros di Focea… e da quel momento sono dolori. Si ritrova invischiato in
una vicenda pericolosa e più grande di lui… ma riuscirà a risolvere il mistero?
E soprattutto riuscirà a salvarsi la pelle?
Un romanzo
molto interessante che mescola storia, intrighi, misteri e ricerche
archeologiche, con vari colpi di scena e momenti di suspense, ma anche –
purtroppo – parti in cui l’attenzione del lettore cala.
La grande
capacità di Manfredi e di riuscire a trasmettere le differenti epoche storiche
una dopo l’altra, infatti si passa dal periodo romano al medioevo e ancora al
contemporaneo senza nessuna difficoltà.
Cosa dire
ancora di questo romanzo? Il finale mi ha un po’ deluso perché tutti i vari
interrogativi che nascono nel corso della trama rimangono in sospeso, neanche
una breve delucidazione. (attenzione perché qui vi rivelo alcuni punti
della trama, se non volete leggerli saltate la parte evidenziata in giallo)
Cos’è l’organizzazione Istituzione? E che fine fa? Ed Elizabeth chi è
veramente? E torna da Fabio come se non fosse successo nulla? E i suoi capi le
permettono di tornare? E l’altra donna che le assomigliava chi è? E lei dov’è
finita? E il ragazzo che a inizio romanzo commissiona la lapide chi era? Fabio
Ottavini o si tratta della lapide ritrovata dalla moglie di Quintavalle?
La storia
però è avvincente e coinvolge il lettore, anche se i personaggi non sono
descritti più di tanto. Interessante è anche l’utilizzo di lingue straniere che
rende il tutto più reale, sarebbe però stato utile inserire le varie traduzioni
a pie di pagina.
Buona lettura!
Altre opere di Valerio Massimo Manfredi:
Ciao, mi interessa molto manfredi come autore, però l'ho sempre trascurato, quest'anno mi piacerebbe leggere qualcosa di suo, ma non penso che sarà il libro che hai citato :) se c'è una cosa che mi da fastidio nei libri sono i finali che non rispondono a tutti i quesiti del lettore per questo motivo penso che tenterò con qualche altro suo libro :)
RispondiEliminaUn saluto!
Sì, anch'io la penso così. Di Manfredi ti posso consigliare la trilogia riguardante Ulisse, che in pratica racconta la sua vita e riprende l'Iliade e l'Odissea. Questi mi sono piaciuti davvero moltissimo!
EliminaTi lascio i link delle recensioni dei primi due romanzi:
Il mio nome è nessuno - Il giuramento: http://unabuonalettura.blogspot.it/2016/06/il-mio-nome-e-nessuno-il-giuramento-di.html
Il mio nome è nessuno - Il ritorno: http://unabuonalettura.blogspot.it/2016/10/il-mio-nome-e-nessuno-il-ritorno-di.html
Il terzo libro si intitola "Il mio nome è nessuno - L'oracolo", non ho ancora scritto la recensione, ma l'ho letto e ti dico già che rispetto ai primi due mi è piaciuto di meno. E' ambientato in tempi moderni e anche questo lascia qualche dubbio in sospeso.
Un altro romanzo che ho letto, ma non ho scritto la recensione, è "Le paludi di Hesperia" è molto bello, ma anche questo lascio qualche dubbio.
A presto!