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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

mercoledì 23 giugno 2021

Segnalazione: Memorie di James Hardy Vaux Truffatore e ladro di James Hardy Vaux traduzione e curatela di Mauro Cotone

Segnalazione:

Memorie di James Hardy Vaux

Truffatore e ladro

di
James Hardy Vaux
traduzione e curatela di
Mauro Cotone



Buongiorno lettori,
per lEdizioni Haiku vi segnalo la biografia: "Memorie di James Hardy Vaux. Truffatore e ladro" di James Hardy Vaux, traduzione e curatela di Mauro Cotone.


In questa prima traduzione italiana, Mauro Cotone propone le memorie biografiche di James Hardy Vaux che, protagonista del mondo criminale anglofono dell'inizio del XIX secolo, arrestato e deportato per tre volte in Australia, racconta le sue esperienze criminali, le deportazioni e gli orrori delle navi-prigione; nelle avventure dell'autore co-protagonista è uno spaccato impietoso delle società inglese del tempo, nel quale emergono le rivolte esistenziali delle classi diseredate che, ai margini della società civile per scelta, caso o necessità, ne sfidano le convenzioni fino alle conseguenze più estreme; l'opera è arricchita dalla traduzione del Nuovissimo Vocabolario del Gergo criminale, scritto dallo stesso Vaux nella seconda permanenza australiana, un documento imprescindibile per la conoscenza del linguaggio della malavita inglese.


Biografie:

Autore:
James Hardy Vaux (1782-?)

Traduzione e Curatela:
Mauro Cotone, laureato in Scienze politiche, ex dirigente amministrativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è autore di pubblicazioni di carattere specialistico nell’ambito del pubblico impiego. Ha tradotto e curato, su riviste di settore, testi di pensatori del radicalismo inglese, nonché il trattato del 1793 La Giustizia Politica di William Godwin (1990). Ha pubblicato ricerche sullo stampatore Giambattista Bodoni e sul Risorgimento italiano. Nel 2012 ha tradotto e curato Il Lavoro e i Poveri nella Londra vittoriana, prima traduzione italiana dell’opera del giornalista Henry Mayhew. Nel 2017 ha pubblicato La forza della necessità - Antologia del radicalismo inglese dei secoli XVIII e XIX. Per la collana “Settemari”, di cui è codirettore nell’ambito della casa editrice Haiku, ha tradotto e curato Jack Sheppard. Il bandito più amato di Londra, del 1839, di William Harrison Ainsworth (2019), St. Leon l’Alchimista, del 1799, di William Godwin (2020) e le Memorie di James Hardy Vaux. Truffatore e ladro del 1819 (pubblicate sempre nel 2020). Ha ottenuto riconoscimenti in concorsi letterari nazionali per racconti e romanzi, pubblicando due raccolte di racconti (Tratti di penna, 2009 e La casa di via Donatello, 2011) e tre romanzi: La bicicletta di Rasputin (2016), I giorni (2017) e La vita sessuale degli Ittiti (LuoghInteriori 2018), che ha vinto la sezione Narrativa del Premio letterario “Città di Castello” edizione 2017.



Gene
re:
 B
iografia
Editore: Edizioni Haiku
Data di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 300
Prezzo cartaceo: 14,50€
Prezzo ebook: 6,68€ (Gratis con Kindle Unlimited)
Link per l'acquisto su Amazon:




Sinossi:
Completamente immerso – “come un pesce nell’acqua” – nel mondo criminale dei primi anni del XIX secolo, James Hardy Vaux (1782-?) abbandona la sicurezza di una famiglia che spesso rimpiangerà per dedicarsi a ogni sorta di truffe e raggiri. Arrestato e deportato per tre volte in Australia, sperimenta gli orrori delle navi-prigione, le traversate oceaniche e la durezza della permanenza all’altro capo del mondo. In occasione dei rientri in patria, non smette di delinquere, spinto da quello che egli stesso chiama “il mio cattivo genio”, per finire poi i propri giorni nel Nuovissimo Mondo, in un anno imprecisato.
Nella seconda permanenza australiana scrive il Nuovissimo Vocabolario del Gergo criminale, uno strumento fondamentale per la conoscenza del linguaggio della malavita inglese.


Con uno stile inaspettatamente colto, per un ragazzo dedito a una vita facile all'insegna del furto e del raggiro, James Hardy Vaux ci fa vivere dall'interno l'esistenza precaria di un giovane che si è lasciato alle spalle la convivenza civile. Una serie di avventure nelle quali è possibile leggere la ribellione delle classi diseredate, che hanno scelto di vivere ai margini della società, sfidandone le convenzioni fino alle estreme conseguenze. Aderendo totalmente al proprio stile di vita, l'autore si getta a capofitto nella sua lotta solitaria, dandoci uno spaccato impietoso della società inglese del tempo. Il volume è arricchito da un’appendice interessantissima: un vocabolario del gergo criminale scritta dallo stesso Vaux.


Eccovi un estratto:
Quella stessa sera fui formalmente accolto come membro di questa confraternita fraudolenta e, dopo una libagione al caffè Piazza, tutti tornarono in scena, dove io poco dopo capitai come per caso; così, dopo aver giocato qualche partita con il biscazziere, dimostrando grande mancanza di capacità, fui infine sfidato da uno del nostro gruppo, che era stato visto in altre occasioni giocare bene. Naturalmente, furono fatte grandi scommesse contro la mia persona: così nel bel mezzo del gioco, fingendomi irritato dalla diffusa sfiducia degli astanti verso di me, iniziai a riscaldarmi e attirai le scommesse di molti fra i presenti, fino a che vinsi la partita (con le puntate che stavano sei a quattro contro); anche il mio antagonista si cautelò facendo le stesse scommesse dei nostri compari, dopo di che, non arrivando più altre puntate, si rilassò un po’ nel gioco. Io migliorai progressivamente e, per amore della forma, lasciai che il punteggio arrivasse a venti pari: i babbei (o gli estranei) iniziarono a dare di matto e cercarono di tirarsi fuori, ma senza effetto. Presi dunque un rischio con successo e vinsi la partita, con grande sconforto di quelli che così risolutamente mi si erano messi contro. La persona che giocava con me disse che avevo vinto solo per fortuna e per un gioco scriteriato e, gettando via con aria infuriata le ricevute delle scommesse, giurò che avrebbe giocato con me il giorno successivo per una somma maggiore, e mi avrebbe dato cinque punti di distacco. Questatrovata tolse qualsiasi sospetto dalle menti dei perdenti, che avevamo interesse a mantenere all’oscuro del trucco. Poiché l’ambiente si stava facendo caldo, ci allontanammo uno alla volta, ci incontrammo al solito posto e procedemmo alla divisione dei guadagni della serata, che ammontavano a circa trenta sterline.


Molto interessante, lo leggerete?
Buona lettura!

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