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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

venerdì 28 agosto 2020

Intervista all'autore... Daniele Possanzini

Intervista all'autore...
Daniele Possanzini


Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Daniele Possanzini.

Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l'intervista.


1 - Raccontaci di te.
Innanzitutto vi ringrazio per l’opportunità che mi avete dato di presentare me e i miei libri.
Sono nato a Lecce, una magnifica cittadina barocca della Puglia che ho lasciato quando ancora frequentavo le scuole elementari.
Dopo il liceo scientifico mi sono laureato in scienze dell’informazione e appena ho iniziato a lavorare ho messo in pratica con soddisfazione tutto quello che avevo studiato. Negli anni successivi ho ricoperto ruoli tecnici, imprenditoriali e manageriali nel settore informatico in Italia, negli Stati Uniti d’America e in Europa. Negli ultimi anni sono stato Confidential Counselor per la prevenzione delle molestie sessuali e psicologiche e ho acquisito molta esperienza e conoscenza del comportamento delle persone in condizioni di conflitto.
Attualmente vivo a Pisa con mia moglie, sulle rive del fiume Arno, e dedico molto tempo a lettura, scrittura e a passeggiate in montagna.
  

2 - Quando è nata la passione per la scrittura?
L’ho sempre avuta e ho scritto, in italiano e in inglese, molti documenti di varia natura e struttura sebbene non di narrativa. Nel tempo, il lavoro mi ha creato interessi sempre nuovi e quindi, a eccezione di un libro, ho sempre tralasciato la preparazione di romanzi da pubblicare e vendere.
Negli ultimi anni, grazie anche ai nuovi strumenti di self publishing, ho considerato molto più concreta del passato la possibilità di divulgare i miei scritti.  

3 - Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
“La patente da calcolatore” nel 1987 e “Pervinca – enigma della molestia per una donna geniale” nel 2019.

Il primo fu scritto insieme con un collega di università e pubblicato da una piccola CE negli anni in cui il computer diventava uno strumento da tavolo per contabilità aziendale ed elaborazione di testi. La nostra intuizione fu che la gente dovesse studiare come alla scuola guida e ottenere una specie di patente per operare autonomamente, cioè ‘per guidare’ questi nuovi strumenti, così insoliti e misteriosi ma utili. Fu un successo, perché il libro conteneva tutti quei concetti e termini utilizzati dai produttori di pc ma non ancora compresi dagli utenti. Ero tornato da poco tempo dalla California, dove il processo di diffusione del pc era già molto avanti, e riuscii a prevedere l’evoluzione del suo utilizzo in Italia per analogia. Ricordo che ci strappavano le copie del libro dalle mani tanto che io ne tenevo pronte anche in casa così da poterle consegnare prontamente. E poi abbandonai qualsiasi attività di pubblicazione per i successivi trent’anni.


Il secondo è il romanzo della maturità e dell’esperienza, preparato per raccontare le difficoltà che tutti noi abbiamo quando dobbiamo riconoscere la violenza psicologica che stiamo subendo. È proprio difficile smascherare chi sta approfittando dei nostri sogni e, se ci siamo riusciti perché ci siamo svegliati, è ancora più arduo capire se abbiamo subito danni irreversibili. È quindi ormai tardi per difendersi, se non si è presenti a sé stessi o se non si è geniali come Pervinca che trova il sistema per arginare i suoi molestatori e per riparare il suo ego.
Questo romanzo è un thriller psicologico e surreale perché ho immaginato una situazione famosa nella storia che riappare nel presente evocando il sogno e che poi sprofonda di nuovo nel suo passato remoto. Vengono affrontati temi molto attuali come la molestia, l’amore fisico, il desiderio fuori dalla morale, la genialità che non protegge da tutto e il piacere intimo e infinito che può dare il raggiungimento di un obbiettivo.
  

4 - Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
Traggo ispirazione dalla mia esperienza professionale tecnica, da quella umana di imprenditore e manager pubblico e da quella psicologica di Confidential Counselor. Poi, la mia forma mentis di progettista di sistemi e sicurezza informatica mi suggerisce trame intricate con eventi correlati e distribuiti come bombe a orologeria lungo la vita dei miei personaggi che amano e sognano senza limiti.

Le mie storie nascono per stupire con lo scopo di far riflettere, per invitare a intuire cosa possa accadere nelle situazioni in cui il tempo ci posiziona anche a nostra insaputa. Non è facile avere consapevolezza che le cose stanno andando bene, o male, o che il tempo si è fermato o che il presente che si vive è già il futuro o è addirittura ancora il passato.


Anche il vero e il verosimile, la fiducia e l’inganno mi affascinano e sono un’altra fonte non secondaria di ispirazione. La natura umana è disposta a tutto pur di soddisfare i propri desideri e questo crea motivazioni per simulare e dissimulare i propri stati d’animo e azioni.


In più, i miei romanzi, come è accaduto in Pervinca, contengono anche elementi misteriosi che mi divertono molto, che mi aiutano ad attirare la curiosità del lettore e a mantenere la sua attenzione. Così accadeva da bambino, quando mi inventavo le situazioni più illogiche e insensate con lo scopo di sconcertare i miei genitori e i miei amici per far sì che ascoltassero con più interesse il mio messaggio nascosto.
  

5 - I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?
Pur mantenendo l’assoluta confidenzialità, molti dei miei personaggi sono un’evoluzione delle persone che ho conosciuto nella mia vita, le quali avrebbero potuto comportarsi come nei miei romanzi se si fossero realmente imbattute nelle situazioni in cui le ho introdotte.

Altri sono completamente inventati ai fini della storia.
  

6 - Cosa ne pensi del self publishing?
È un processo snello per pubblicare un libro. Richiede però che il processo di creazione, pubblicazione e commercializzazione sia di qualità in tutti i suoi aspetti.

Sicuramente, quando l’autore non ha la pazienza di attendere che una CE di gradimento selezioni il suo romanzo, il self publishing diventa uno strumento a portata di mano per ricchi e poveri.
  

7 - Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
Sono un autore self.
Mi avvalgo del grafico esterno per la cover e di editing interno. La commercializzazione è, per ora, gestita da me su Amazon, Facebook e Instagram così come la collaborazione con blog letterari.
  

8 - Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Non le considero case editrici classiche. Non ne vedo il valore aggiunto in quanto attività imprenditoriali, e ho capito che non si assumono rischi.  

9 - Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Sì, e con fatica, perché vorrei centrare un genere letterario ben definito ed evitare di scrivere belle storie con personaggi interessanti che sono un po’ thriller, un po’ gialli, un po’ noir e un po’ di tutto.

Durante la scrittura si può andare alla deriva in senso creativo e scrivere tutto quello che passa per la mente, pur facendo un bel lavoro di alta qualità. Il risultato è che non si riesce a classificare il 
romanzo per un lettore che sta cercando qualcosa di specifico da leggere in un particolare momento e che non cerca l’autore.


Mi rendo conto che è un aspetto commerciale, ma in questo periodo debbo necessariamente identificare le mie opere. Forse dovrei scrivere un po’ di letteratura di genere e un po’ non. Lo farò in seguito, probabilmente.


La nuova opera è una storia che racconterà delle informazioni verosimili presenti nel mondo virtuale, nel web e che viaggiano sulla rete. Ci saranno genialità, reputazione, credibilità, amore, sogni e desideri inconfessabili.
  

10 - Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Ora ho molto più tempo che in passato per la scrittura e la lettura sebbene, specialmente per scrivere, debba tutte le volte trovare un luogo per poterlo fare con intensità.  

11 - A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Sono abbastanza eclettico e perciò, da tutti gli autori di cui ho letto qualcosa, mi rimane un suggerimento che poi ascolto. Ho letto D’Annunzio, Edgar Allan Poe, Shakespeare, Machiavelli, Camilla Lackberg, Patrick Süskind, Stephen King, attualmente leggo i nuovi esordienti che vendono molto e quelli che vendono poco. In ognuno cerco la causa del successo duraturo o dell’insuccesso temporaneo così come il progetto editoriale che c’è dietro. Quando leggo un romanzo, purtroppo, penso all’autore mentre lo scriveva, cerco di capirne la struttura spazio-temporale, e non mi abbandono completamente alle sue parole.  

12 - Qual è il tuo libro preferito?
Al momento “Il profumo” di Patrick Süskind mi ritorna continuamente alla mente. È geniale. Nel passato ho apprezzato “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare.  

13 - Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
Penso che, come la musica e il lavoro e altro, l’editoria stia subendo gli attacchi della tecnologia a basso costo che rende possibile la trasformazione verso nuove opportunità, come il self publishing, rendendo obsoleti molti processi produttivi tradizionali.

Processi editoriali dipendenti da costosi strumenti sono ora riproducibili a costi bassissimi, riducendo così la barriera di ingresso, pur mettendo in discussione la qualità del prodotto finale e la sua reale diffusione.
  

14 - Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?


Grazie infinite Daniele per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e i tuoi libri hanno delle trame interessanti, complimenti.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto il suo libro.


Buona lettura!

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