Intervista all'autore...
Ferdinando Salamino
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Ferdinando Salamino.
1 - Raccontaci di te.
Che dire di me, senza risultare noioso come
capita spesso a noi (quasi) cinquantenni sui social? Sono stato un discreto
musicista quasi professionista e un pessimo pugile amatoriale. Sono un (dicono)
bravo psicologo e professore universitario. Un padre, o almeno ci provo, e un
marito innamoratissimo.
Sono anche un migrante, o un cervello in fuga, se preferisci, dato che da quasi sei anni risiedo nel Regno Unito.
Sono anche un migrante, o un cervello in fuga, se preferisci, dato che da quasi sei anni risiedo nel Regno Unito.
Ah, dimenticavo, ogni tanto scrivo.
2 - Quando è nata la passione per la scrittura?
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3 - Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Il mio primo romanzo, “Il Kamikaze di Cellophane”,
ha visto la luce nell’aprile del 2019 ed è stato ripubblicato di recente, con
Golem Edizioni, rieditato e con una veste grafica del tutto nuova.
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In mezzo tra queste due avventure, il mio
racconto “Sangue Bianco” è entrato a far parte dell’antologia Noir “Il Tallone
di Achille”, curata dal grande maestro del Noir italiano, Massimo Tallone.
L’antologia è stata premiata come miglior raccolta di racconti al premio
nazionale Equilibri, a Cava dei Tirreni.
4 - Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
5 - I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?
Credo che qualunque scrittore metta sempre
un po’ di se stesso nei propri personaggi. A volte sono qualità che spera di
possedere, altre volte si tratta di parti negate che odia di se stesso, e che
spera di uccidere infilandole di soppiatto in qualche “cattivo” della storia.
6 - Cosa ne pensi del self publishing?
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7 - Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
8 - Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Vampiri che dissanguano i sogni di autori
esordienti, ipnotizzandoli con promesse illusorie.
9 - Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Ho ultimato la conclusione della trilogia
del Kamikaze, che presto invierò per la valutazione editoriale. Poi dirò addio
al mio eroe, al mio figlio di carta Michele Sabella, che tanto mi ha reso
orgoglioso, e racconterò altre storie. Ho iniziato a lavorare a un quarto
romanzo e le prime pagine sono le più nere che abbia mai scritto. Ho quasi
paura di proseguire!
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10 - Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Per fortuna, soffro d’insonnia!
11 - A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Ho molti autori che mi piacciono e da cui
cerco di imparare. L’irriverenza di Palanhiuk, il sangue nero di Ellroy, il
tormento interiore di Dostoevskj, la precisione stilistica della Atwood. Solo
per citarne alcuni. Non diciamo però che mi ispiro a loro, potrebbero decidere
di farmi causa...
12 - Qual è il tuo libro preferito?
“Soffocare” di Chuck Palanhiuk e “Delitto e
castigo” di Dostoevskj, a pari merito.
13 - Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
Come tutti i mondi, c’è del marcio e poi ci
sono persone oneste che lottano per tenerlo pulito.
14 - Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?
Ho scelto, finora, di non avere una pagina
autore. Un po’ perché spesso avere una pagina autore ti obbliga a promuoverla
con richieste di “like” che ti rendono antipatico, ma soprattutto perché
scrivere è parte di quello che sono, sta insieme a tutto il resto. Se volete
conoscermi, potete cercarmi su facebook, qui:
Oppure su Instagram:
O twitter:
O scrivermi via email:
E se non basta, prendete un aereo, venite a
Northampton e suonate il campanello!
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!
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