Intervista all'autore...
David Cintolesi
Buongiorno lettori,
in collaborazione con l'agenzia letteraria Saper scrivere (Saper scrivere si occupa di editoria a tutti i livelli: correzione di bozza, editing, scouting, traduzioni e impaginazioni, ghostwriting e anche ufficio stampa), per questa rubrica oggi vi presento David Cintolesi.
Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l'intervista.
Mi
chiamo David Cintolesi, sono nato a Firenze nel 1988 e studio all’università
Progettazione e Organizzazione di Eventi per l’Arte e lo Spettacolo. A breve
dovrei laurearmi. Il mio percorso di scrittore nasce con la musica, quando
avevo quattordici anni, attratto dal rap di Eminem e degli Articolo 31. Fino a
qualche anno fa ho provato a fare questo. Ho scritto tante canzoni, ho inciso
demo, avuto gruppi – anche non di matrice rap – ma sempre con alla base una
passione forte, viscerale, per la scrittura sin dai tempi delle superiori. Dai
classici temi a scuola. Poi a un certo punto mi sono reso conto che questo non
mi gratificava più. Che quello che io credevo un sogno, forse in realtà era
solo una passione passeggera. Anche se l’amore per la musica c’è sempre stato,
c’è e ci sarà. Così, dato che amavo leggere tanto ho provato ad utilizzare la
scrittura in un altro modo: raccontando delle storie. Le prime ovviamente erano
molto acerbe, immature, spesso senza capo né coda, poi man mano che lo stile si
raffinava diventavano sempre più precise e coinvolgenti. Fino ad ora ho
partecipato a concorsi, ho vinto dei premi, partecipato ad antologie di
racconti insieme ad altri autori e, a Novembre 2018 è uscito il mio primo
libro: Fermo! Che la scimmia spara, ispirato ad un quadro dello street writer
Bansky.
2 - Quando è nata la passione per la scrittura?
Dai
classici temi a scuola. Erano l’unica cosa che mi piaceva. Da lì ho iniziato a
scrivere e non ho più smesso.
3 - Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Fermo!
Che la scimmia spara, è il mio primo libro. Ho partecipato poi ad altre
raccolte di racconti con autori vari e, alcuni di questi sono apparsi su
riviste, blog e siti letterari.
4 - Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
5 - I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?
Sono
tutti completamente inventati. Come le storie di cui si compone il libro. C’è
solo un racconto che trae ispirazione da una vicenda realmente accaduta, non a
me ma a una persona che ho conosciuto. Il resto è pura invenzione.
6 - Cosa ne pensi del self publishing?
Non mi
piace, perché non condivido l’idea di pagare per pubblicare un libro a cui ci
si è dedicati del tempo, a volte anni, per poi farlo finire tra le migliaia di
volumi già esistenti. La vedo come una mancanza di rispetto verso la propria
opera. Capisco anche però, che non sempre è semplice trovare una casa editrice
disposta a pubblicarla. Oppure che non si ha voglia di aspettare i tempi di
lettura infiniti che una casa editrice richiede. Oggi il Self Publishing ha
aiutato molto ad ovviare a questo problema. Si scrive, a volte senza affidarsi
nemmeno a dei professionisti che correggano il testo e, si pubblica. Tutti lo
possono fare. Ma per come la vedo io così facendo la qualità ne risente. E i
risultati si vedono. Quando ti confronti con il pubblico, lì non si scappa. I
lettori sono spietati. Se invece è solo una scelta personale, allora quello è
un altro discorso.
7 - Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
Domanda non risposta perché non è un autore self.
8 - Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Discorso
simile al Self. Chi chiede contributi per pubblicare il tuo libro, non l’ha
nemmeno letto. Non lo fa perché crede in quello che hai scritto. Ma perché si
approfitta dei tanti scrittori che pur di pubblicare venderebbero l’anima al
diavolo. Oggi è così. Basta guardare le statistiche: ci sono più scrittori che
lettori. E le EAP giocano su questo.
9 - Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Sto
riscrivendo con molta calma il mio primo romanzo, dato che l’altro è
un’antologia di racconti, che sta richiedendo più tempo di quanto pensassi. E’
una storia difficile. Sugli adolescenti di oggi. Ma piano piano la finirò.
10 - Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Per
scrivere i racconti di questo libro ci ho impiegato all’incirca due mesi e
mezzo intervallati dalla preparazione degli esami universitari. Non è stato
difficile unire le due cose, ma parliamo di racconti, richiedono molto meno
tempo rispetto alla stesura di un romanzo. Attualmente sono impegnato negli
ultimi esami, a settembre massimo ottobre conto di laurearmi, quindi dovrò
pensare a questo. La scrittura dev’essere un piacere prima di tutto, se ti
sottrae del tempo per tutto il resto a quel punto non lo è più. Diventa la tua
unica attività. E considerando che non lo faccio per lavoro ma per passione,
sarebbe davvero deleterio trascurare tutto il resto.
11 - A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Non mi
ispiro ma sono stato ovviamente ispirato. Come tutti all’inizio, credo. Niccolò Ammaniti è stato l’autore
che mi ha influenzato più di tutti, il motore che ha fatto scattare la
scintilla. Penso soprattutto ai racconti di “Fango”, dove la realtà va a
braccetto con il grottesco, il surreale e la commedia, e ci mostra il peggio di
ognuno di noi. Quel libro è stato fondamentale per iniziare a scrivere
seriamente. Prima avevo scritto qualche storia, ma erano ancora troppo acerba.
Non funzionava. Scrivere tutti i giorni e leggere tanto è stata la migliore
scuola di scrittura creativa. Grazie a lui ho scoperto i minimalisti americani,
poi Joe Lansdale e ho cominciato a leggere con più attenzione Stephen King
quando ho saputo che lui stesso si era sempre ispirato allo scrittore del
Maine.
12 - Qual è il tuo libro preferito?
Il
ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde.
13 - Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
Non ho
molta esperienza nel campo avendo pubblicato solo un libro. Tra l’altro con una
casa editrice indipendente e non con una Big. Posso parlare da lettore: penso
che si pubblichino tanti libri di bassa qualità che, però vendono tanto solo
perché li ha scritti un grande nome. E questo dovrebbe far riflettere sul mondo
in generale dell’editoria. Con questo non voglio dire che non si pubblichino
anche libri di qualità, ma rispetto agli altri suscitano meno attenzione,
perché le case editrici non investono su di loro e, purtroppo il risultato è
che si parla sempre degli stessi autori quando anche altri lo meriterebbero.
14 - Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?
Potete
contattarmi al mio indirizzo email: cinto88@hotmail.it, oppure sulla mia pagina
Facebook: David Cintolesi – Autore.
Grazie
per l’intervista. Buon lavoro e buon proseguimento.
Grazie ancora anche all'agenzia Saper Scrivere.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!
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