Intervista all'autore...
Grazia Gironella
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Grazie Gironella, di cui ho recensito il bel romanzo "Cercando Goran", che vi consiglio di leggere.
Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l'intervista.
1 - Raccontaci di te.
2 - Quando è nata la passione per la scrittura?
Dato che ho iniziato a leggere molto presto, non ho mai
immaginato la mia vita lontana dai libri; e leggendo leggendo, probabilmente ho
finito con il traboccare di storie. Da bambina iniziai due romanzi,
orribilmente copiati da quelli che leggevo, ma non ho mai preso davvero in
considerazione l’idea di scrivere fino a quando la lettura di un fantasy
mediocre mi ha sfidata a scrivere qualcosa di meglio. Sembrava uno scherzo, ma
sono passati dodici anni, e sono ancora alla tastiera.
3 - Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Il primo a uscire, nel 2011, è stato Per scrivere bisogna
sporcarsi le mani, un manuale sugli aspetti tecnici della scrittura. Può
sembrare strano da parte di un autrice esordiente, ma ci tenevo a tradurre ciò
che avevo imparato dai manuali in un formato sintetico, stile appunti, adatto
anche a chi non ama studiare o non ne ha il tempo. Poi sono arrivati La via
delle parole, sugli aspetti psicologici e umani dello scrivere, e Cercando
Goran (inizialmente pubblicato con il titolo di Due vite possono bastare).
Sparsi in questi anni, sono arrivati anche il racconto lungo Tarja dei lupi,
pubblicato da solo, e tanti altri racconti, molti dei quali sono stati
pubblicati in antologie nate da concorsi.
4 - Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
La storia può prendere il via da qualunque spunto: una
persona che incontro, un fatto di cronaca, una lettura. L’idea arriva e io ne
prendo nota, ma spesso tutto finisce qui. Se invece l’idea resta e inizia a
fermentare, cerco di capire cosa vuole dirmi.
5 - I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?
Non mi è mai capitato di inserire nei miei romanzi persone
reali intere, mentre qualche volta è successo nei racconti. Più spesso si
trovano caratteristiche, mie e delle persone che conosco, sparse in diversi
personaggi di diverse storie.
6 - Cosa ne pensi del self publishing?
Lo vedo come una grande possibilità di affrancarsi da
meccanismi editoriali che spesso non premiano la qualità del testo. Non mi
piace, invece, pensare all’autopubblicazione come semplice scelta di riserva
per chi non riesce a trovare un editore. L’autore che si autopubblica deve
essere un professionista, come e più degli autori che hanno un editore alle
spalle, o i libri self-published saranno sempre considerati di serie B. Credo
che questa buona strada sia già stata imboccata, tanto che ho deciso di
autopubblicare il mio romanzo Cercando Goran, e probabilmente farò la stessa
scelta per i prossimi romanzi.
7 - Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
Mi occupo io di tutto, ma di solito cerco almeno due o tre
beta-reader. Il loro apporto è sempre importante. Non escludo però di cercare
collaboratori esterni nel futuro, ad esempio per creare le copertine.
8 - Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Cosa sono? ;)
9 - Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Sto scrivendo un nuovo romanzo, e tra qualche settimana pubblicherò
il primo dei due romanzi per Young Adults che ho già pronti. Mi aspetta
un’ulteriore revisione del secondo, e anche il lavoro per ripubblicare in
autonomia, in versione riveduta e corretta, i miei vecchi testi. Non mi annoio,
insomma.
10 - Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Non lavorando, riesco a trovare il tempo per scrivere, anche
se non con l’abbondanza che si può immaginare. Le incombenze della vita
quotidiana sono infinite.
11 - A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Sicuramente i libri che leggo mi influenzano, ma non mi è
mai capitato di ispirarmi a un autore specifico, o riconoscere nei miei scritti
la sua influenza.
12 - Qual è il tuo libro preferito?
Il Signore degli Anelli, di J. R. R. Tolkien. Mi accompagna
da una vita.
13 - Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
Lo vedo come una normale attività commerciale, che nelle sue
valutazioni tiene conto della qualità dei testi, ma anche di numerosi altri
fattori. Autore ed editore possono incontrarsi e collaborare con soddisfazione,
ma non sempre è così. Di certo accedere al tipo di promozione offerto da un
editore importante può essere un passo avanti notevole per chiunque.
14 - Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?
In teoria sono presente su quasi tutti i social, in realtà
ho account poco utilizzati ovunque, e posto su tutti le stesse cose. Sono
terribile! Meglio cercarmi su Scrivere Vivere
(https://scriverevivere.blogspot.com/), attraverso il modulo della pagina “contatti”.
Visto che siamo in chiusura, ti ringrazio per lo spazio che
mi hai offerto per parlare di me. Essere ospite del tuo blog è stato un
piacere!
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!
Un'altra bella intervista!
RispondiEliminaIo non ho mai creduto nei manuali di scrittura, in fondo non insegnano nulla di ciò che uno scrittore (uno nato con questa dote, non uno che pensa di esserlo) ha già dentro di sé.
Baci!
Grazie mille :)
EliminaIo invece penso che siano sempre carini da leggere anche i manuali ;)
Baci.
Mi piacciono queste tue interviste, sono davvero utili e simpatiche.
RispondiEliminaBaci e buona Pasqua!
Sono felici che ti piacciano :)
EliminaBaci e buona Pasqua a te!
Mi è piaciuta questa intervista anche se, proprio come Olivia, nemmeno io amo molto i manuali di scrittura.
RispondiEliminaTi abbraccio!
Tranquilla, ognuno ha giustamente le proprie idee e gusti ;)
EliminaUn abbraccio.
Queste tue interviste sono sempre molto interessanti :)
RispondiEliminaGrazie mille, mi fa tanto piacere :)
EliminaGrazie dello spazio che mi hai offerto, Ilaria. :) Sono abituata al fatto che le persone considerino inutile studiare per scrivere meglio, ma continua a sembrarmi strano. Non mi viene in mente una singola attività in questo mondo che non migliori attraverso l'apprendimento. Chissà perché la scrittura dovrebbe fare eccezione. Grazie ancora!
RispondiEliminaGrazie a te Grazia per aver accettato, mi fa sempre piacere far conoscere nuovi autori sul mio blog, soprattutto se come per te ho letto e mi è piaciuto un tuo libro :)
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