DANNATI
di
GLENN COOPER
Genere: romanzo fantascienza
/ thriller
Edizione: Casa Editrice
Nord s.u.r.l. Gruppo editoriale Mauri Spagnol (2014)
Buongiorno lettori,
Buongiorno lettori,
ecco una
nuova recensione di uno dei miei autori preferiti… e con questo romanzo posso
affermare che (dal mio punto di vista) Glenn Cooper è un vero genio letterario! (Qui vi lascio il post con la sua biografia e bibliografia, e i vari link alle recensioni precedenti).
Sappiamo che
i suoi libri traggono ispirazioni da molteplici campi scientifici e religiosi,
e per questo romanzo cosa si è inventato? Volete saperlo? Allora cominciamo
dall’inizio...
Ci troviamo
nella periferia di Dartford a est di Londra, in un complesso scientifico dove è
stato costruito il MAAC, ovvero un acceleratore di particelle, simili a quello
autentico del CERN di Ginevra, ma quasi sette volte più grande.
Lo scopo del
MAAC è l’individuazione dei gravitoni, particelle subatomiche fondamentali
dell’universo (io non sono un’esperta di fisica, per cui non posso spiegarvi
più di così). L’esperimento consiste nel far entrare in collisione due fasci di
protoni a venti TeV (un’energia altissima, mai raggiunta, viene specificato).
Se l’esperimento avesse funzionato nel futuro sarebbero passati a trenta TeV.
L’esperimento
inizia… ma il responsabile del MAAC, Henry Quint, decide di non fermarsi ai
venti Tev come stabilito, senza informare la dottoressa Emily Loughty
(responsabile del progetto, nonché una dei protagonisti principali del
romanzo).
L’energia
arriva ai trenta Tev… e puff… Emily scompare nel nulla, lasciando tutti sbigottiti
(compreso lo stesso lettore!). E non finisce qui: al suo posto compare un tizio
sporco e vestito di stracci, che dopo un attimo di spavento fugge via,
spintonando gli scienziati.
Subito i
fisici si mettono al lavoro per capire cosa sia successo e alla fine arrivano a
una conclusione più o meno unanime: il MAAC, alla potenza di trenta TeV, ha
prodotto gli strangelet (altre particelle generate con un’altissima
concentrazione di energia, come durante la nascita dell’universo)… e dopo
un’accurata illustrazione scientifica, viene spiegato che il MAAC e tutte
queste particelle hanno aperto una sorta di buco interdimensionale. In poche
parole Emily è stata catapultata in un mondo parallelo! E l’uomo comparso al
suo posto proviene da quel mondo, per bilanciare il passaggio.
Subito si
organizza un modo per recuperare la giovane scienziata e il solo possibile è
riaccendere il MAAC. Il volontario per quest’ardua e misteriosa avventura è
John Camp, ex Berretto Verde, responsabile della sicurezza al MAAC e fidanzato
di Emily.
Riuscirà John
a ritrovarla? Ma la vera domanda è: dove si trova Emily? Be’ nel posto più
improbabile che potesse capitarle. Ve lo dico? Be’, dal titolo si può capirlo:
la nostra protagonista si ritrova all’Inferno!
Come vi
dicevo, con questo romanzo Glenn Cooper si è aggiudicato il primo posto nella
mia personale classifica di migliori autori e libri!
Mi
chiederete: perché? La risposta è semplice: per il modo in cui ha
strutturato l’Inferno. Non pensate che sia pieno di fuoco, lava, zolfo, diavoli
o demoni di qualsiasi genere, e neppure ai vari gironi della Divina Commedia.
Certo, non è un mondo allegro, non splende mai il sole e la sofferenza e le brutte
azioni sono la routine, ma mi ha affascinato più di qualsiasi altra
ambientazione mai letta (grazie anche alla capacità perfetta di descrizione
dell’autore, con tutti i vari dettagli). In pratica l’Oltre è identico
alla Terra dal punto di vista geografico (infatti i protagonisti una volta
arrivati si trovano sempre a Dartford). I dannati vivono (solo per dire,
perché sono morti, infatti il loro odore viene ripetuto che non è molto
gradevole) come se si trovassero in una sorta di Medioevo perenne, con soldati
armati di moschetti, spade e cannoni, re e regine di stati diversi in continua
guerra tra loro (un certo senso come se giocassero a Risiko). Tutto
questo perché ovviamente all’Inferno finiscono solo persone che hanno compiuto
gravi crimini, e viene specificato che in genere queste non sono scienziati,
ingegneri o persone con alte qualifiche.
Altro aspetto
dell’Inferno che ho davvero amato sono i personaggi: non tutti sono meramente
inventati dall’autore, altri (come abbiamo già visto nei suoi precedenti
romanzi) appartengono alla storia, quindi troviamo Enrico VIII, Barbarossa,
Stalin, Cesare Borgia, tutti in guerra tra loro (chi mai poteva immaginare una
guerra con questi protagonisti? E il risultato è sensazionale!). In più c’è
Robespierre re della Gallia (come viene chiamata la Francia) o ancora Garibaldi
che ha un sogno davvero inverosimile per l’Inferno. E tanti altri che lasciano
a bocca aperta, già solo per il fatto di trovarsi all’Inferno.
La trama (per
cui non ho aggetti per descriverla, perché nessuno le renderebbe davvero
giustizia) alterna vari punti di vista: all’Inferno quelli di Emily che,
essendo viva (merce unica) viene venduta a vari personaggi; John che
attraversa Britanna, Gallia e Allemagna, superando ostacoli di ogni tipo per
salvare la sua fidanzata; sulla Terra l’MI5 cerca di ritrovare l’uomo comparso
e fuggito, che si rivela un assassino spietato morto decenni prima.
John ha poco
tempo per ritrovare Emily e riportarla a casa, e questo ritmo, più che veloce,
coinvolge il lettore, tenendolo costantemente sulle spine e costringendolo a
continuare a leggere per scoprire cosa accadrà… e il finale non fa certo tirare
un sospiro di sollievo!
Perché? Be’…
leggetelo e poi ne riparleremo.
Buona lettura!
Ottima recensione! Si percepisce benissimo che ti è piaciuto molto :D
RispondiEliminaIo purtroppo di questo autore non ho letto ancora nulla, ma devo recuperare al più presto ;)
Grazie :)
EliminaEh, sì, Glenn Cooper mi stupisce sempre di più.
Se leggerai qualcosa di suo fammi sapere la tua opinione ;)
Ciao ^_^ questo romanzo mi ha sempre ispirato molto, ma non mi sono mai decisa a leggerlo. Sono contenta ti sia piaciuto!
RispondiEliminaCiao!
EliminaTe lo consiglio assolutamente, è davvero molto ben strutturato, con una trama affascinante.
Fammi sapere se lo leggerai ;)
Gleen cooper è un autore molto originale, però il suo stile non mi ha del tutto conquistata, di suo lessi "la biblioteca dei morti" e "la mappa del destino". Magari più avanti riuscirò ad apprezzarlo di più :)
RispondiEliminaLe sue sono storie tutte originali, uniche.
EliminaPer lo stile, per quanto mi riguarda, non è male, bisogna solo imparare a gestire i vari salti di trama e i flash back... o almeno io le prime volte facevo fatica a seguire le storie.