IL MIO NOME È NESSUNO
IL RITORNO
di
VALERIO
MASSIMO MANFREDI
Genere: romanzo epico / storico / avventura / mitologia
Edizione: Mondadori Direct S.p.A. per Mondolibri, Milano su
licenza Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano (2013)
Buongiorno lettori,
di cosa
parliamo oggi? Di mitologia greca!
Il ciclope
Polifemo. La maga Kirke. I mangiatori di Loto. La ninfa Calypso. Questi sono
solo alcuni dei curiosi, spaventosi e sorprendenti personaggi che Ulisse / Odysseo
incontra nel suo lunghissimo viaggio di ritorno dalla grande guerra contro i
troiani.
Dopo Il
mio nome è Nessuno Il giuramento (qui potete trovare la mia recensione),
ecco il seguito che ripercorre il viaggio e le gesta dello scaltro re di Itaca,
per ritornare dalla sua amata Penelope e dal figlio adorato Telemaco.
Basato sull’Odissea,
il romanzo narra le varie tappe del viaggio durato circa dieci anni a causa del
volere di un’unica divinità: Poseidon, il potentissimo Dio azzurro, il signore
del mare. Adirato con Odysseo per avergli accecato il figlio, ostacola in tutti
i modi il suo ritorno, portando il nostro eroe a sbarcare su isole a lui
sconosciute e affrontare le insidie che nascondono, perdendo un compagno dopo
l’altro… fin quando riuscirà a ritornare a casa… e un’altra sorpresa l’attende!
Come per il
precedente romanzo, Manfredi riesce a ricreare la giusta atmosfera antica ed
epica, portando il lettore all’interno delle pagine, quasi da riuscire a
sentire l’odore del mare, il vento tra i capelli e il disperato desiderio di
ritorno alla patria.
L’Odissea
è una storia di avventura, di pericoli, di misteri, ma anche d’amore: amore per
la propria moglie e il proprio figlio che non si vedono da vent’anni; amore per
i compagni, che dopo aver combattuto a lungo lontani da casa a dagli affetti,
il nostro protagonista vuole riportare sani e salvi alle loro famiglie; e amore
per la patria, è sempre pesato molto a Odysseo dover lasciare Itaca per la
guerra e quando ritornerà la troverà invasa…
Molto
interessanti sono i pensieri del protagonista, in genere si vede sempre Odysseo
solo dal punto di vista di guerriero, in questo romanzo invece lo si scopre
come uomo: re, marito e padre.
Inoltre
l’autore non si limita a narrare il ritorno in patria e la cacciata dei
pretendenti, bensì ha il coraggio di guardare oltre, portando il nostro
astuto eroe nel suo ultimo viaggio (quello predetto dal tebano Tiresia, il
veggente, ma – come afferma lo stesso Manfredi a fine romanzo – di questo poema
non si è mai trovata traccia)… e chissà se Odysseo è veramente morto o sta
ancora vagabondando per il mondo per placare definitivamente l’ira del Dio
azzurro?Buona lettura!
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