GOZZO UNTERLACHEN
POETA MALEDETTO
di
RAINER MARIA MALAFANTUCCI
Genere: romanzo fantastico
Edizione: Associazione Delos Books, Milano (2015)
Buongiorno lettori,
oggi una
recensione di un romanzo fuori dal comune!
Una parola
per descriverlo: assurdità!
È più assurdo
dell’assurdo!
Vincitore
della sesta edizione (2015) del Premio Odissea bandito dall’Associazione Delos
Books, Gozzo Unterlachen Poeta Maledetto è un libro unico nel suo
genere, non ho mai letto niente di simile.
Avete
presente i film di Fantozzi? Scene della quotidianità, ma con quel “qualcosa”
che rende il tutto inverosimile… ecco, questa è stata la mia sensazione già
dalle prime pagine. Mi sembrava di essere stata catapultata in un film di
Fantozzi con tutte le sue stravaganze.
Gozzo
Unterlachen, il protagonista, è un poeta (o aspirante tale) che da varie
mattine viene svegliato da un venditore di angurie (precisando che il periodo
in cui è ambientato l’inizio della storia è ottobre) che urla a squarciagola
per attirare compratori.
Mi chiederete:
cosa c’è di assurdo in questo? (Oltre alle angurie a ottobre?).
Be’ c’è
molto, ma molto di più! A partire dal suo coinquilino, un pappagallo di nome
Hermann Ludwig Ghofer Mascanbrughi con una spiccata proprietà di linguaggio. Il
protagonista è ossessionato da pere e alci, perseguitato da continue multe di
parcheggi in divieto di sosta (tenendo presente che non ha neanche la patente),
ricariche del cellulare che finiscono ancora prima che le utilizzi, un cantiere
del Grande Expo proprio davanti a casa sua.
Gozzo vive in
una Milano dei nostri giorni, ma completamente diversa (in un certo senso) da
come la conosciamo. La città è popolata da: uomini-talpa, uomini-piccioni,
giudici di pace alati e con un paio di corna, gnomi messaggeri, adoratori del
Grande Expo, fate madrine, la Confraternita degli Umili Fraticelli della Beata
Mamma di Nostro Signore che si Danno Tanto da fare per Voi Popolo di Ingrati,
persone con nomi impronunciabili, molti dei quali parlano le loro strane lingue
e hanno abitudini o modi di fare che spiazzano del tutto il lettore… e tutti
(protagonista compreso) hanno Doni e Maledizioni.
Ed è proprio
per via della sua maledizione che Gozzo inizia un viaggio (per la prima volta
esce fuori Milano) verso Vigevano, accompagnato dal suo caro amico Ivo e le sue
eccentriche (e altrettanto inguardabili) cravatte, che lo guida come una
sorta di Virgilio attraverso i “gironi dell’Inferno”, affrontando divinità come
la Tangenziana e gli Dei del Traffico, capre parlanti, spiriti, medium e i
personaggi più disparati.
Nel corso
della storia il nostro eroe (per così dire) viene inseguito da pazzi di ogni
sorta, dalla polizia, dai Caschi di Ghisa, dalle Angurie… ed è proprio a Milano
(in quella Milano) che si trova la sede dell’associazione Angurie!
Di cosa si tratta?
Per scoprirlo dovete leggere il romanzo, perché non potete perdervi una storia
come questa!
È originale
(con tutte quelle stranezze come non potrebbe esserlo?), comico, ironico e
satirico di molti aspetti della vita quotidiana, dalla burocrazia degli uffici
pubblici alla religione. Inoltre è ben scritto, scorrevole e trattiene il
lettore a fiato sospeso con ogni singola riga, il quale continua a chiedersi: e
adesso? Che succederà mai ancora? E state ben certi che qualunque cosa
possiate pensare, non è quella che avverrà!
Nonostante
mescoli assieme diversi elementi, il risultato è pazzesco e ben costruito,
impossibile annoiarsi!
È un libro
che qualsiasi lettore dovrebbe avere nella propria libreria personale, e non
solo gli appassionati del genere fantastico, poiché Gozzo Unterlachen Poeta
Maledetto non può essere classificato in un genere solo. È fantascienza,
fantasy, humor,
satira, poesia… dove alla fine l’aspetto più importante è la manifestazione
della vera amicizia.
Buona lettura e che il buon Demiurgo vi protegga sotto il suo Fez!
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