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Ilaria Vecchietti, autrice del racconto "L'ultima chance...", e dei romanzi fantasy "La Libertà figlia del Diavolo", "L'Isola dei Demoni" e "L'Imperatrice della Tredicesima Terra". E altri racconti pubblicati in raccolte.

giovedì 19 luglio 2018

Segnalazione: L'Ombra di Lyamnay di Annarita Faggioni

Segnalazione:

L'Ombra di Lyamnay

di

Annarita Faggioni



Buongiorno lettori,
oggi vi segnalo un romanzo in collaborazione con il Web Journal letterario Il Piacere di Scrivere. Quindi oggi vi presento: "L'Ombra di Lyamnay" di Annarita Faggioni



Biografia:
Annarita nasce a Taranto nel 1990. Laureata in Lettere e Cultura del territorio, la sua formazione si perfeziona online, dove trova terreno fertile per la sua passione per la scrittura e la letteratura. Questa passione si trasformerà nel tempo in tre opere: la silloge "Canto D'Inverno" (2011), l'antologia "I racconti depennati" (2013) e il romanzo di fantascienza distopica “L'ombra di Lyamnay” (2015). Il romanzo ottiene, nel 2016, la menzione speciale “Giovane Talento” alla seconda edizione del Premio Amarganta e a fine 2017 arriva alla seconda edizione, con interventi degli esperti e le recensioni alla prima edizione.


Genere: romanzo fantascienza / distopia
Editore: PubMe Gold - Il Piacere di Scrivere Collana
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2017
Numero pagine: 216
Prezzo cartaceo: 12,00€ 
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Sinossi:

Intrappolato nella stessa città che ha ideato 20 anni prima, un Reckon sperduto e disorientato ha grandi sfide davanti a sé: capire cosa è successo al suo alterego futuro, scoprire chi è stato, imparare una lingua assurda, ecc. Ma non solo. La città è al collasso, con regole che non si sa da dove vengono e che rendono impossibile una vita normale per gli abitanti.

Quale sarà la verità? Cosa si nasconde dietro la figura di Lyamnay e perché Skylhope è in queste condizioni? La risposta è nascosta tra le tempeste elettriche causate dai cambiamenti climatici sempre più instabili.



Ed eccovi anche un estratto:

"“Clack” esplose la trappola nel collo di Reckon, mentre l'ombra dal nulla ridacchiava, convinta che da dove lo aveva scaraventato non sarebbe più riuscito a ricomporsi. Anche se il viaggio era stato troppo breve per capire chiaramente cosa stava succedendo, ora la trappola era innescata e la partita poteva dirsi conclusa. Tutto sarebbe tornato come prima, l'Enayon poteva sciogliersi: anche il suo compito poteva dirsi definitivamente eliminato. Il ghigno illuminò l'antro del compartimento stagno ancora per qualche secondo, poi si unì all'oscurità circostante.

Aprì di scatto gli occhi, come se avesse percorso uno spazio superiore al previsto. Tuttavia, non si scompose per dare al resto della sala l'impressione che nulla fosse accaduto. L'ultima cosa da fare (per non alterare più di tanto il parallelo dove si trovava) era mostrare qualsiasi debolezza. Soprattutto ora, dato che il calendario delle stagioni non aveva più senso. Non riusciva a riconoscere il parallelo dove si trovava e non era in grado di leggere nella mente dei numerosi presenti. Troppi? No, alla fine potevano esserci venticinque individui al massimo e John si era allenato negli anni in modo da riconoscere i fili conduttori di almeno 56 individui nel raggio del suo campo visivo.

Un simpatico giochino per distrarsi da troppe ore passate a veder scorrere la vita altrui dallo schermo a cristalli di sintesi: ora tornava utile, anzi vitale. A ostacolare la sua sete di conoscenza ci pensava lo stanzone dove si trovava. Solo qualche crepa qua e là, senza alcun riferimento né al secolo, né all'anno. Perché stavolta (John era certo di questo), non era andato avanti fino allo stesso giorno del mese successivo, come avviene solitamente: stavolta poteva essere secoli avanti, con tutti i rischi del caso per le particelle che lo costituivano.

La genetista che lo osservava dal suo compartimento stagno, a distanza, restò in attesa davanti allo schermo che la collegava al mondo segreto di Reckon, incuriosita dalla mano che intendeva giocarsi, non potendo bluffare."



Quando si tratta di distopie sono sempre curiosa di leggerle.
E voi cosa ne pensate?



Buona lettura!

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